Lavora con gli austriaci, ma ha mantenuto il tipico spirito toscano: poche chiacchiere e schiettezza sempre. Francesco Guidotti l’ha dimostrato anche nell’ultima intervista rilasciata a SpeedWeek, in cui non ha nascosto che nel Team RedBull c’è ancora qualcosa da limare, spiegando, però, che i risultati di Brad Binder e Jack Miller non stanno generando preoccupazione, ma voglia di fare meglio. E prima possibile.
“Brad – ha spiegato – ha una piccola lesione al piede che gli ha creato qualche fastidio. Ma non ha usato questa scusa a Austin, però è innegabile che è un piccolo fattore di disturbo, soprattutto in frenata. Anche Jack è migliorato e ha dimostrato più volte di avere velocità, ci riproveremo a Jerez”. Miglioramenti, quelli a cui fa riferimento Guidotti, che riguardano il cronometro più che le posizioni sotto la bandiera a scacchi, con l’italiano che aggiunge: “Abbiamo migliorato le nostre prestazioni in termini di tempi sul giro ovunque abbiamo corso negli ultimi 12 mesi. In parte drammatico. In Qatar eravamo più veloci di oltre un secondo rispetto all’autunno 2023. Bisogna vedere il quadro completo. Ad Austin il vero problema è stato che Brad e Jack non sono passati direttamente alla Q2. Brad non è riuscito ad andare oltre nella Q1 e la cosa è finita lì”.
Nessun riferimento, quindi, alla possibilità che il prepotente debutto di Pedro Acosta possa avere in qualche modo destabilizzato i due ufficiali. Tanto che Francesco Guidotti tira in ballo l’esempio di Jorge Martin e Ducati per spiegare che certe argomentazioni sono più da giornale al bar che da veri e propri addetti ai lavori. “Pedro fa solo bene a tutti noi – ha spiegato - È fantastico ed è davvero impressionante vedere quello che fa. Il più grande nemico non è Pedro. Anzi. Lui ha un effetto positivo. La stessa cosa si è vista con l'arrivo di Jorge Martin: è stato subito molto avanti e ha ispirato gli altri piloti Ducati. Questo è naturale. Uno come Pedro non capita tutti i giorni, è davvero eccezionale. Lo stesso Augusto Fernandez ha detto che proverà a copiare da lui e il suo è sicuramente l’atteggiamento giusto”.
Nessuna tensione, nessuna gelosia e solo tanta voglia di fare bene con tutti i piloti che KTM manda in pista sia con i colori ufficiali che con il marchio GasGas. Un quartetto che a Jerez diventerà un quintetto, visto che Dani Pedrosa parteciperà come wildcard. “Proverà novità non visibili a occhio – ha concluso guidotti - Tutti aspettano con ansia Dani in modalità corsa. Ha provato alcune innovazioni nel suo ultimo test a Jerez e si è sentito molto a suo agio. Il suo compito è guidare lo sviluppo anche capendo i comportamenti della moto in condizioni di gara. Non bisogna sottovalutare quanto siano diverse le condizioni rispetto ad un test in cui si ha a disposizione quasi un'intera giornata. In due sessioni che durano in media 45 minuti e sono ricche di dinamismo e competizione le cose cambiano”.