L’annata 2024 di Márquez ha avuto una prima fase altalenante. Dopo cinque secondi posti nelle Sprint e tre nei Gran Premi della domenica, la vittoria è arrivata solo ad Aragón, spezzando un digiuno lungo più di mille giorni. “Forse le cose potevano andare diversamente se avessimo avuto la prima vittoria prima,” ha ammesso Carchedi in un’intervista con Peter McLaren su Crash.net. Una riflessione che non è semplice nostalgia, ma la consapevolezza di come piccoli dettagli possano cambiare tutto.
E i dettagli, nel caso di Márquez, non sono mancati. Carchedi ricorda in particolare il GP di Spagna a Jerez: “Mi ricordo bene Jerez, purtroppo siamo caduti su una chiazza bagnata nella Sprint mentre eravamo in testa. E so che questo ha avuto un piccolo effetto sulla gara della domenica”. La domenica, nella fattispecie, Marc Marquez venne battuto da Pecco Bagnaia in un duello esagerato. Non c’è solo sfortuna, però: la gara di Austin, segnata da un problema ai freni mentre Márquez si trovava davanti a tutti, ha aggiunto un’altra occasione mancata al conto dello spagnolo. “Era importante finire la gara”, ha detto a proposito Carchedi, quasi a voler spiegare che, in quei momenti, l’obiettivo era trovare consistenza più che l’acuto di un episodio.
Aragón, tracciato in cui è sempre andato fortissimo, è stato il turning point della stagione per Marc. Con una gara perfetta Márquez ha ritrovato il gusto della vittoria, per poi ripetersi anche a Misano e Phillip Island, al punto da chiudere al terzo posto nel mondiale, dietro solo alle GP24 di Jorge Martín e Francesco Bagnaia, il tutto con una GP23. Eppure, nonostante la rinascita, Carchedi guarda alla stagione con una punta di rammarico, ma nel frattempo sottolinea come la crescita di Márquez non sia stata solo nei numeri, quanto (soprattutto) in aspetti meno evidenti: “Marc ha sempre trovato i curvoni veloci a destra più difficili rispetto a quelli verso sinistra”, racconta. Ma grazie a un’attenta analisi sul passo gara il team ha trasformato una debolezza in un punto di forza. “Sepang e Catalunya sono probabilmente i due circuiti che detesta di più, eppure siamo stati i più veloci nell’ultimo settore al Montmelò, che è fatto solo di curve veloci a destra. E lo stesso nel settore 1 di Sepang, con la velocissima curva 3”.
Ecco, sono questi miglioramenti che, per Carchedi, valgono quanto una vittoria. Marc Marquez non è solo tornato a fare quello che sapeva, è riuscito a crescere ancora. Fors anche in termini di mentalità: “Dal punto in cui siamo partiti è stato davvero un gran passo avanti in termini personali. Perché da una cosa con cui faticava o che non gli piaceva, è diventato il più competitivo. Se le cose fossero andate diversamente, forse avremmo vinto prima”.
Nel 2025 Marc Marquez lavorerà con Marco Rigamonti, ex capotecnico di Enea Bastianini, nonché di Andrea Iannone. Si tratta, per lo spagnolo, del terzo cambio in tre anni, dopo l’esperienza assolutamente positiva in Gresini Racing con Frankie Carchedi e con i tanti anni passati assieme a Santi Hernandez in HRC. A questo proposito Marc ha parlato con la precisione di un politico d'esperienza, spiegando che sarà difficile adattarsi ma che, allo stesso tempo, ha grande fiducia negli uomini del team ufficiale.