La notizia circola già da un po’ e anche su MOW l’avevamo riferita in tempi non sospetti: Ducati potrebbe decidere di mandare in pista sei moto identiche nel 2026. La scelta sembra avere solo vantaggi: rispetto degli accordi fatti due anni fa con Fermin Aldeguer, riconoscimento per il gran lavoro fatto al Team Gresini, giusto premio per i risultati a Alex Marquez e, soprattutto, più dati da raccogliere e confrontare ogni fine settimana, in una stagione in cui le moto, anche per effetto del regolamento, non avranno grossi sviluppi. Quasi un percorso obbligato e naturale, con l’unico dubbio su come potrebbero prenderla quelli del Pertamina Enduro VR46, che è il team supported Ducati. Ma sembra che anche su questo fronte non ci siano problemi di sorta. E, anzi, che i giochi siano già fatti.

Una sensazione che s’è fatta più chiara nel giovedì del GP d’Austria al Red Bull Ring, quando ai tre piloti Ducati che guidano la GP24 è stato chiesto cosa ne pensassero della possibilità di guidare la stessa Desmosedici di Pecco Bagnaia e Marc Marquez il prossimo anno. Nessuno dei tre ha voluto sbilanciarsi, ma è stato abbastanza evidente che tutti sanno già tutto. Compreso quel Franco Morbidelli che, in verità, è anche l’unico a non avere ancora l’assoluta certezza di essere un pilota Ducati pure l’anno prossimo. Il suo contratto con il Team Pertamina Enduro VR46, infatti, è in scadenza, ma la tranquillità ostentata nel media scrum del RedBull Ring non lascia pensare a un qualche scenario diverso dal rinnovo
“Non sono preoccupato per il prossimo anno – ha detto il pilota italobrasiliano - Io e il team stiamo parlando sempre di più e in maniera sempre più produttiva. Sappiamo che in questo mondo può succedere di tutto, ma non ho grandi preoccupazioni. Per quanto riguarda le sei moto uguali in pista, comunque, per me andrebbe sicuramente bene. Quale sceglierei se a decidere fossi io? Semplice: la migliore! Ma devo dire che io non ho mai guidato la GP25". Se Morbidelli sembra giocare a “l’importante sarà esserci”, chi invece una moto ufficiale e aggiornata agli ultimissimi sviluppi la vorrebbe senza alcun dubbio è Alex Marquez: “E’ chiaro che mi piacerebbe”.

“Di sicuro – ha aggiunto il più piccolo dei fratelli di Cervera - se la squadra avrà l'opportunità di avere moto ufficiali spingerà per averle e io sarò il primo a beneficiarne. Ma al momento non è la questione di cui i parla sempre e è tutto molto tranquillo: la squadra ci sta lavorando. Io stesso, più che un contratto ritoccato, vorrei è avere una moto ufficiale e poter usare le stesse armi per competere con tutti. Avere le stesse cose, avere cose da provare nei test e anche poter aiutare Ducati in qualche modo. Avere un contratto direttamente con Ducati? No, perché ne ho già uno con Gresini e non cambierebbe nulla per me".
Chi un contratto diretto con Ducati, pur vestendo i colori della Grsini Racing, ce l’ha già è, invece, il suo compagno di squadra Fermin Aldeguer. E, stando a quanto è dato sapere, su quel contratto c’è anche scritto che Fermin, in caso di risultati positivi, avrebbe guidato nel 2026 una moto uguale a quella degli ufficiali. Anche il giovane spagnolo, però, sembra più concentrato su altre questioni. “Vedremo che moto avrò – ha tagliato corto - A inizio anno Dall’Igna e Tardozzi mi hanno detto che avevamo tantissima strada da fare e che se fossimo arrivati ultimi alle gare sarebbe andato bene lo stesso. Invece la prima metà di stagione è stata incredibile per me e tutti in Ducati sono super contenti. Non mi aspettavo questo tipo di pressione o questa velocità, ma sono tutti molto contenti e chiaramente anche io. Quindi ora penso solo a fare ancora meglio quest’anno”.
