L’analisi di Gigi Dall’Igna è arrivata puntuale. Ovviamente su Linkedin, come da tradizione e senza lasciare indietro nessuno. L’ingegnerissimo della Ducati ha cominciato ricorrendo a un vecchio adagio per sintetizzare il GP di San Marino, partendo da Pecco Bagnaia: “un secondo posto che vale una vittoria”. I punti recuperati dal campione del mondo in classifica generale su Jorge Martin sono tanti e adesso si apre, di fatto, quella parte di stagione in cui sarà importante anche la testa oltre al polso destro. Ragionare è stato ciò che ha permesso a Bagnaia di mettere nel sacco punti importanti, senza lasciarsi prendere dall’emotività in un GP in cui è successo davvero di tutto.
E’ stato anche un po’ fortunato, sembra dire Dall’Igna, che aggiunge: “una di quelle fortune che un pilota cerca. Pecco è rimasto in pista davanti a tutti, e quindi senza riferimenti, in una situazione difficilissima in cui sarebbe bastato un nulla per scivolare e compromettere seriamente anche l'esito del campionato”. Ha scelto di rischiare nel giro sotto la pioggia, al contrario di Jorge Martin che, invece, ha preso una decisione differente. “La strategia rischiosa di Martin non ha dato i suoi frutti – afferma Dall’Igna - Di fatto, lo ha relegato nelle retrovie, mettendo fine alla sua corsa. E’ chiaro, però, che è sempre facile parlare con il senno di poi, e è evidente quanto sia sottile la linea che divide la critica più pesante dall'esaltazione per una decisione azzeccata”. Nessuna tirata d’orecchie, quindi, solo la comprensione per una decisione presa d’istinto e che avrebbe potuto rivelarsi perfetta o sbagliatissima.
Al di là di Pecco e Martin, Dall’Igna riserva il giusto spazio anche al vero protagonista del GP di San Marino: Marc Marquez. “Ha dimostrato ancora una volta non solo quanto si senta a suo agio in situazioni estreme, ma anche come riesca a tirare fuori il meglio da se stesso: è stato incontenibile. Marquez è stato il più veloce a adattarsi alle condizioni della pista, recuperando dalla sesta posizione e dimostrando così tutto il suo talento, dopo essere partito nono in griglia. Bisogna ammettere che era anche quello che aveva meno da perdere, ma tant'è: Pecco ha provato a vincere, senza forzare inutilmente, ma ad un certo punto Marquez ha definitivamente ribadito la sua prima posizione e non c'è stato nulla da fare”.
Se qualcuno dei piloti sarà inevitabilmente uscito scontento da Misano, altrettanto non si può dire di Dall’Igna e di tutta la Ducati, che comunque ha piazzato quattro delle sue Desmosedici nelle prime cinque posizioni, oltre a aver colonizzato l’intero podio. “Su un tracciato che non concede molte possibilità di sorpasso – ha concluso l’ingegnere della Ducati – le mutevoli condizioni del meteo e le scelte dei singoli hanno rimescolato le carte di una gara che preannunciava un duello tra i due principali contendenti. Alla fine è stata più avvincente e emozionante, coinvolgendo in gara altri piloti, come un ottimo e competitivo Enea Bastianini e un indomito Marco Bezzecchi in un GP di casa che entrambi hanno onorato nel miglior modo possibile. Bravi! Ancora una volta abbiamo visto come tutto possa cambiare da un momento all'altro: è la bellezza del nostro sport, la sua migliore promozione, ma questo deve essere anche un monito a non mollare mai e a rimanere concentrati fino alla fine”.