Dopo le varie analisi, controanalisi, commenti e tifoserie varie a mettere il punto esclamativo sulla gara di Jerez è Gigi Dall'Igna che, se è concesso un paragone calcistico, è sempre più l'Ancelotti della MotoGP. E non solo per il colore dei capelli.
L'ingegnere di rosso vestito, dopo aver portato diversi mondiali in casa Aprilia, ha saputo realizzare una moto talmente efficace che riesce a imporsi sulla concorrenza anche nelle mani di piloti molto diversi tra loro e che resta vincente anche nelle edizioni meno aggiornate. Non stupisce allora l'entusiasmo con cui Dall'Igna parla della gara di Jerez: "Una vittoria meravigliosa, spettacolare, travolgente a Jerez, per la quale vale la pena 'esagerare', sì! Un capolavoro incastonato in uno splendido podio Ducati, con 3 team diversi, e che vede 5 delle nostre moto nelle prime cinque posizioni. Sono gare che rimangono impresse nella memoria e nell'anima, e che contano di più, se così si può dire, sia per i team che per i piloti: vanno oltre la gioia di un'ottima prestazione, danno soddisfazione per il lavoro svolto e ispirano forza e fiducia per tutto ciò che verrà. Il giro più veloce nel finale, dopo una battaglia senza esclusione di colpi, la dice lunga su un duello emozionante e di altissimo livello tecnico tra due piloti che hanno girato a tempo record fino alla fine".
Sì, perché oltre ad aver realizzato una moto vincente negli ultimi anni, Ducati ha saputo attrarre i piloti migliori, complice la crisi dei costruttori giapponesi, che ha portato la Desmosedici a essere la più desiderata e un otto volte campione del mondo a correre gratis pur di salire in sella a una moto che gli permettesse di tornare a vincere. Così, oltre ai giusti meriti della moto, parole di elogio vanno anche ai piloti: "Un Pecco a dir poco eccezionale, che sin dal primo giro con una guida da manuale ha messo il suo timbro personale su una gara difficile, infuocata, che ha espresso tutta la tecnica, l'intelligenza e il carattere di cui è capace. Serviva una reazione importante, a maggior ragione dopo l'amarezza lasciata dalla Sprint, e così è statp. Risollevare le sorti del weekend è ormai diventato il suo tratto distintivo: la forza di trovare sempre grandi motivazioni, di lasciarsi tutto alle spalle e di concentrarsi unicamente sulla gara, dando il meglio di sé, senza mai risparmiarsi, in una lotta tanto spettacolare quanto insidiosa per tutti i rischi che comporta. In altre parole, una gara con l'autorità giustificata dal numero uno sulla sua carena".
Ma come hanno sottolineato anche altri osservatori, soprattutto ex piloti come Marco Melandri e Jorge Lorenzo, la prestazione di Bagnaia è arrivata al culmine quando ha dovuto rispondere a un ritrovato Marc Marquez: "Pecco ha fatto tutto questo anche grazie a un Marquez coraggioso e indomabile, un campione ritrovato che esalta ancora di più il risultato di Bagnaia, oltre a rendere giustizia alla sua squadra e al grande lavoro che stanno facendo tutti insieme".
"È stata una gara dura ma leale, con rispetto reciproco, e il segno di grande sportività tra questi due grandi a fine gara ne è la testimonianza, un gesto che ho apprezzato molto e che mi dà particolare soddisfazione. E come non citare Martin e la sua caduta che lo ha messo fuori gioco nella seconda metà di gara mentre era in testa: senza questa avversità sarebbe stato sicuramente protagonista di un finale pirotecnico. Oltre al Team Gresini anche VR46 può gioire con un superbo Bezzecchi, su un podio che restituisce il giusto e meritato tono al team e ai suoi piloti".
Infine, quasi a smorzare e smentire il suo stesso entusiasmo, le ultime frasi cercano di far rimettere i piedi per terra pensando che si sono corse solo le prima quattro tappe del mondiale: "Sarà un Mondiale lungo a tutti gli effetti, per tutti i gusti: non mancheranno errori e incidenti di gara. Questo sarà vero per tutti. Oltre all'aspetto tecnico, sarà fondamentale gestire bene l'emotività, tra i momenti di gioia e quelli di sconforto e tensione, per trovare un equilibrio costante basato sulla consapevolezza di dover dare sempre tutto ciò che si ha in serbo".
Sì, i reportage nel dopogara di Gigi Dall'Igna sono sempre più fondamentali in questa MotoGP.