Giorgio Terruzzi è tornato a parlare di Charles Leclerc, ma l’ha fatto in maniera estremamente diversa dal solito. Nessun giudizio, solo un messaggio, anzi, un consiglio. Perché dopo l’ennesima delusione arrivata a Monza c’è solo una soluzione, dice: lasciare la Ferrari. Non è una provocazione, né un’idea. È un consiglio spassionato dopo averlo visto, ancora una volta, cercare di nascondere senza alcun successo la delusione e un malumore diventato costante: lo definisce “Un ragazzo arreso di fronte a un presente smorto, a un futuro scarico di opportunità, ormai provato da una lunga storia d’amore che non funziona, non produce gioia, allegria”.

Una riflessione che punta dritto al cuore, che non può non colpire e non portare a chiedersi se, effettivamente, dopo anni di sforzi, fatiche e molti meno successi di quanti effettivamente Leclerc avrebbe meritato, non sia davvero il momento di dirsi addio. Una storia che, per ora, ha portato soltanto a otto vittorie, molte meno di quante, nel frattempo, ne ha conquistate il suo avversario numero uno, quello stesso Max Verstappen con cui battagliava ai tempi del kart: “Charles è cresciuto con Verstappen. Talenti assoluti che, secondo ogni osservatore, avrebbero dominato la scena per chissà quanto, in F1. È Leclerc, dovrebbe essere lui, l’antagonista di Verstappen. Ma questa sfida è comparsa per una manciata di giri, di minuti”.
E se da un lato si può essere d’accordo o meno con la riflessione fatta, dall’altro è impossibile negare che, effettivamente, nell’ultimo periodo tante volte il volto e le espressioni del monegasco parlassero più delle stesse parole. Lo abbiamo notato e sottolineato proprio a Monza, dopo averlo visto da vicino: non era solo stanco era abbattuto, dopo aver dato tutto e aver raccolto solo un quarto posto, ben al di sotto delle aspettative che l’avevano accompagnato al fine settimana.

Di contro, però, ci sono le parole del pilota: continua a professare un amore illimitato per la Ferrari, affermando più e più volte che il suo sogno è quello di vincere e farlo con la tuta rossa. Perché, dice -a Sky Sport in Olanda-, “Gli altri vincono? Io però guido la Ferrari e vale tanto per me. È un onore far parte di questa squadra e il mio obiettivo numero uno è far vincere questo team a cui devo tanto. Sono loro che hanno creduto in me, che mi hanno portato in F1. Adesso sicuramente ci tocca vincere, non è che sono indifferente alle vittorie di Max o di Oscar e Lando. Ciò che mi importa è riportare la Ferrari in alto”.

C’è però una sola certezza: il prossimo anno sarà quello della rivoluzione, l’ennesima occasione per la Scuderia di Maranello per tornare a lottare per qualcosa di grande. E se ciò non dovesse accadere, come già successo negli ultimi 17 anni, non c’è da stupirsi se, nonostante l’amore, possa succedere quanto suggerito da Terruzzi. Perché, oltre a ogni legame, il pilota vuole solo vincere. E chissà che il “soldato Leclerc”, così definito, riuscirà a salvarsi.
