L’Italia ai Campionati Europei di atletica di Roma ha fatto segnare un record di medaglie storico con una vittoria schiacciante del medagliere di 24 atleti a podio, di cui 11 d’oro. Ma il medagliere non è stato l’unico record siglato, vogliamo parlare del flop assoluto in fatto di spettatori? Essere dentro all’Olimpico, la cui capacità era stata ridotta a 40.000 spettatori per far posto a maxi schermi, pedane e stampa, durante le sessioni mattutine voleva dire vedere sugli spalti volontari, atleti, giudici, qualche giornalista e delle scolaresche che, durante la fine dell’inesistente campagna di marketing portata avanti dal Comitato Organizzatore, hanno avuto la possibilità di comprare i biglietti a 1€.
Le due giornate in cui si è registrato il numero massimo di spettatori sono state quelle della finale dei 100m e dell’alto, grazie ad una curva Tamberi che ha quasi riempito la tribuna tevere, ma per il resto delle giornate un vuoto assordante. Nonostante il record di share nelle trasmissioni televisive, in pochissimi hanno deciso di mettere piede là dove si stava effettivamente riscrivendo la storia dell’atletica italiana. Ma cosa non ha funzionato? Partiamo innanzitutto dalla quasi inesistente strategia di marketing. Qualcuno ha sentito parlare in tv o alla radio degli europei di Roma? No, neanche noi. Passeggiando intorno allo stadio i vari curiosi fermavano chiunque avesse un accredito al collo per sapere che cosa ci fosse allo stadio olimpico e perché le strade fossero chiuse.
Arrivando dall’aeroporto o dalla stazione non si è visto un solo cartellone in giro a sponsorizzare l’evento, solo gli appassionati e gli addetti ai lavori sapevano dell’esistenza di questa grande manifestazione. Che in Italia e in Europa è al secondo posto dopo le olimpiadi questo anno. Aggiungiamoci poi i prezzi folli dei biglietti che arrivavano a superare anche i 200€, per uno sport in cui gli italiani faticano anche solo a spendere 10€ di ingresso ad un campionato italiano ed ecco qui che si capisce come mai i seguaci dell’atletica hanno preferito guardare le gare dal divano di casa.
Si è poi passati ad abbassare i prezzi al 40% a due settimane dall’inizio degli europei dato che i biglietti venduti erano pochi e il CEO della European Athletics si era già detto deluso, come annunciato da il fatto quotidiano. E chi aveva comprato i biglietti a prezzo pieno? Ci sono fan e società che si lamentano a gran voce dei soldi sprecati comprando in anticipo i biglietti quando sarebbe bastato aspettare le ultime settimane per averli a prezzi scontati – anche se ancora alti – o gratis. Vogliamo poi parlare della pedana dei salti in lungo e triplo rialzata che impediva a chiunque si trovasse su quel rettilineo di vedere cosa stava succedendo in pista? Addirittura allenatori e spettatori dovevano alzarsi in piedi dopo ogni salto perché, dalle tribune in basso, non riuscivano a vedere i tabelloni dei risultati. E chi invece si trovava sul rettilineo principale o nelle curve non aveva possibilità di vedere cosa stava succedendo nelle due pedane perché poste troppo in alto. Come può allora una manifestazione del genere dirsi un successo se poi di fatto allo stadio erano presenti più le persone addette ai lavori che gli spettatori. Sarà forse arrivato il momento di capire come fare a far tornare appetibile uno sport come l’atletica e magari a sfruttare lo slancio che le Olimpiadi inevitabilmente porteranno?