Ci voleva. Ci voleva una domenica come quella di Portimao per Enea Bastianini. Ci voleva un inizio di campionato così: solido, robusto, sempre a punti, sempre tra i primi, sempre in top six tra qualifiche e gare, tra Portogallo e Qatar. Enea aveva un bisogno disperato di cominciare il 2024 ritrovando fiducia sulla Ducati. Un feeling che magari non è sbocciato in maniera celestiale come accadde due anni fa con la Gresini delle meraviglie, ma che aumenta di sessione in sessione, un weekend di gara dopo l'altro. Un flusso, un'interconnessione talmente positiva e promettente tra la Bestia e la bella Desmosedici 2024 che adesso gettare uno sguardo in direzione futuro rappresenta un'occasione in più per sorridere. Carlo Pernat ha spiegato che Ducati deciderà attorno al Gran Premio di Catalunya chi mettere a fianco di Pecco Bagnaia nel 2025. Una cosa è certa: con queste prestazioni, con questa tigna, Enea Bastianini resta un candidato serissimo per un'eventuale riconferma in rosso. La Gara di Portimao, il secondo posto maturato dopo venticinque giri ad altissimo livello, potrebbe essere la chiave di volta, o di svolta, della carriera della Bestia. I motivi sono molteplici.
Prima di tutto vanno considerati i ricorsi storici, sempre significativi quando si parla di sport: un anno fa Enea rientrava dal Portogallo livido, arrabbiato, con una scapola rotta. Portimao 2023 fu per lui l'inizio del calvario, di una stagione in cui poi sarebbe stato costretto a saltare altre otto gare ricevendo in cambio un'unica gioia (la vittoria di Sepang). Causa scatenante del disastro? Un contatto con Luca Marini al primo giro della Sprint Race, in curva 5. Oggi Enea ha confessato come nelle fasi iniziali di gara si sentisse nervoso; al primo giro ha affrontato curva 5 con prudenza, finendo leggermente lungo e lasciando transitare all'interno Maverick Vinales. Da quel momento in poi è come se Bastianini avesse sgonfiato, esorcizzato i suoi fantasmi: mai più una sbavatura, nessun tentennamento, neanche il più infinitesimale. E pensare che ieri la Sprint Race aveva fatto un po' scendere la catena alla Bestia, che dopo una notevole pole position non si immaginava di finire sesto, tra pasticci con l'abbassatore sulla griglia di partenza e una giornata che improvvisamente si era ingrigita. "Sul passo gara non ho ancora un feeling perfetto, quando mi trovo in mezzo al gruppo fatico ad attaccare, qualche difetto viene fuori e sarà difficile risolverlo subito", mormorava il numero 23. Sembra sia bastata una sola notte per capovolgere le sensazioni e spalancare gli orizzonti: oggi Enea ha archiviato venticinque giri impeccabili, fotocopiando senza fatica le traiettorie di Jorge Martín e Maverick Vinales. Sempre sul piede dell'1'38"alto o alla peggio dell'1'39" basso la Bestia, che a quattro passaggi dalla bandiera a scacchi ha anche infilato la zampata, il marchio di fabbrica. Ovvero? Il giro veloce della gara con gomme alla frutta (1'38"685). La specialità di casa Bastianini, se vogliamo, riassume alla perfezione l'essenza di un pilota che non molla mai, di un ragazzo che alle scuse preferisce affondare le unghie nelle sabbie mobili e sporcarsi le mani come un bastardo. Un bastardo che finalmente, dopo un anno di lotte e colpi soprattutto incassati, ha ritrovato la gloria.
Quando all'ultimo giro Enea ha visto che l'Aprilia di Vinales faceva i capricci, si è preso il secondo posto e ha ringraziato. Come fa un signore: "È bellissimo perché dopo ieri volevo riscattarmi - ha raccontato Enea in sala stampa. "L'anno scorso ero in ospedale, invece quest'anno sono qua sul podio, dove tra l'altro non ero mai salito a Portimao. È una bella emozione devo dire. È stata una gran battaglia oggi, ci ho creduto fino alla fine per la vittoria ma Jorge ha spinto veramente forte. Mi sono dovuto accontentare della seconda posizione, non so cosa sia successo a Maverick all'ultimo giro (noi l'abbiamo spiegato qui), ma sarebbe stato più giusto e bello fare una battaglia più agguerrita con lui. L'unica pecca è che ero un po' nervoso al primo giro e ho fatto qualche errorino di troppo (gli chiedono se in griglia di partenza si sia agitato per innescare l'abbassatore, lui ride e ammette di averci pensato, ndr), ma va bene così". Sì Enea, così va molto bene.