Maverick Vinales lascia il Portogallo dopo tre giorni di paura e delirio. Dal primo turno del venerdì, a cui non avrebbe dovuto prendere parte a causa di una violenta gastroenterite, fino al ritiro di domenica nella più triste delle situazioni. Maverick ha trovato la velocità a Portimão, che a detta dei piloti è uno dei tracciati più difficili da gestire, uno in cui il talento di chi guida - come succede a Phillip Island, per esempio - viene prima di tutto il resto. Se ne esce con una seconda posizione in qualifica, poi nella Sprint del sabato si produce in una partenza clamorosa e vince. È il primo pilota della storia moderna a vincere con tre costruttori diversi, anche se per le statistiche ufficiali la ‘mezza gara’ non conta. Sembra la storia della rinascita, quella di un pilota dal talento straordinario finalmente incisivo per tutto il weekend, capace di sfruttare tutta la velocità pura che è in grado di produrre.
Viene la gara della domenica e quasi nulla sembra cambiato: un’altra partenza micidiale, la velocità in mezzo alle Ducati, l’elastico con Jorge Martín (imprendibile davanti) e con Enea Bastianini, che forse all’ultimo giro avrebbe provato ad attaccarlo. Non lo scopriremo mai: Maverick Vinales, all’ultimo passaggio sul traguardo, comincia a scalciare col piede destro. Viene da pensare che stesse festeggiando, ma sembra più che altro una sfuriata. Va lungo in curva 1, poi un bloccaggio che lo lancia per aria. Una seconda posizione conquistata in 25 giri tiratissimi, a giocare costantemente sul record della pista, finisce così, per una noia tecnica. Da Aprilia lo dicono subito tramite Antonio Boselli, che manda un messaggio per la sala stampa: “Buon pomeriggio a tutti, la moto di Maverick ha avuto un presunto problema al cambio, stiamo ancora facendo ulteriori analisi”.
Le dichiarazioni da Aprilia
Per gli scettici che hanno creduto che avesse festeggiato con un giro d’anticipo, sono stati provvidenziali i piloti al retropodio (Martín, Bastianini e Acosta) che hanno scommesso subito su di un problema meccanico, uno convinto fosse al motore e un altro al cambio. Massimo Rivola, poco più tardi, ha spiegato ai microfoni di Sky che quello di Vinales è stato un guasto tecnico. Non solo: un guasto che si portava dietro da tempo. “I problemi di Maverick erano iniziati prima, ma teneva botta. Stava facendo qualcosa di strepitoso. Noi di Aprilia dobbiamo farci un esame di coscienza, non é possibile far trovare un pilota in questo condizioni”.
Maverick, quasi rilassato, ha spiegato così la cosa: "Non riuscivo a mettere bene la sesta sin dai primissimi giri, poi é andata sempre peggio. Dobbiamo sistemarci, ma la cosa positiva è che anche con i problemi facevo tempi incredibili. Quando Enea mi ha passato volevo mettere la sesta ed è entrata la folle, poi ho messo la seconda ma quando ho aperto il gas sono caduto". Il punto però è l'approccio di Maverick, che per un weekend così - a dirlo con altre parole è stato lui stesso - avrebbe firmato. Anche con questo incidente al cambio. Al netto della classe di Massimo Rivola, dell’amarezza per la squadra e per il pilota, quello di Aprilia è stato un weekend positivo. Quella mancanza di regolarità nel rendimento però fa ancora la differenza, specialmente rispetto a KTM e Ducati. Ed è lì che dovranno mettere le mani i ragazzi di Noale.