407 giorni. Tanto è passato dall’ultima volta che la Nazionale femminile di pallavolo ha perso una partita. Era il 1° giugno 2024, sconfitta 3‑2 dal Brasile. Da allora, l’Italia è entrata in una dimensione parallela, fatta solo di vittorie, grinta, dominio tecnico e mentale. L’ultima perla è arrivata ad Apeldoorn, con un secco 3‑0 all’Olanda (25‑23, 28‑26, 25‑18) che ha fatto cadere un altro muro: 26 successi consecutivi, un’impresa da scolpire nel marmo che eguaglia il record dell’Italia di Massimo Barbolini nel biennio 2007‑2008. Oggi, con Julio Velasco in panchina, il traguardo non è solo eguagliato, è a un passo dall’essere superato.

La partita contro le olandesi è stata un manifesto del momento azzurro: concretezza, lucidità e una stella che brilla più di tutte: Ekaterina Antropova ha chiuso il match da top scorer con 25 punti, martellando senza pietà da ogni zona del campo. La 22enne è sempre più leader silenziosa e determinante, il volto nuovo di una squadra che ha cambiato pelle, ma non smette di avere fame.
Con questo successo, l’Italia chiude la fase preliminare della Volleyball Nations League 2025 con 12 vittorie su 12 partite: imbattuta, perfetta, inarrestabile. E ora vola alla Final Eight di Łódź, in Polonia, dal 23 al 27 luglio, dove affronterà nei quarti una tra Germania e Stati Uniti. Due avversarie temibili, certo. Ma contro questa Italia, chi non tremerebbe?
Non è solo una questione di talento individuale. Dietro c’è un sistema, una mentalità. Velasco ha ricostruito un gruppo che dopo Tokyo e la VNL 2024 sembrava già al top, e invece aveva ancora margine. Le veterane come De Gennaro, Danesi e Sylla si fondono con l’energia giovane di Fahr, Bosio, Omoruyi e naturalmente Antropova, formando un mix letale.

Le Azzurre non stanno solo vincendo, stanno dominando riscrivendo le gerarchie del volley femminile imponendosi su avversarie storicamente al centro delle dinamiche della pallavolo mondiale. Non si tratta “solo” di 26 vittorie consecutive, ma anche di due medaglie d’oro e numeri da far girare la testa: prima la VNL 2024, poi i Giochi Olimpici di Parigi. In tutto questo solo 11 set concessi in 26 partite (appena uno alle Olimpiadi) e ben 18 vittorie per 3‑0, pari al 69% dei match chiusi in tre set secchi. Questa generazione di pallavoliste italiane non vuole solo partecipare alla storia, vuole scriverla a modo proprio puntando a tutto: record assoluto, titolo VNL e perché no, magari anche al titolo mondiale.