Vero Volley Milano perde i pezzi. Dopo l’addio ormai ufficiale di Alessia Orro, un’altra colonna della squadra sarebbe pronta a fare le valigie: Miriam Sylla, ex capitana azzurra e volto simbolo del volley italiano, è sempre più vicina al Galatasaray. Un passaggio che avrebbe il sapore della continuità tecnica, dato che la squadra turca è allenata da Massimo Barbolini, ad oggi presente anche nello staff tecnico della nazionale guidata da Julio Velasco.
In molti hanno voluto vedere l’esclusione della schiacciatrice dalle partite decisive della stagione, come gara-3 della finale scudetto contro Conegliano e la semifinale di Champions League, un principio di “mal di pancia” (Ibra docet): un segnale di frattura interna, un indizio di addio imminente. La realtà è ben diversa: alla base di quelle scelte non c’era alcun attrito. Sylla non era in condizione ottimale, e Stefano Lavarini, con cui non ci sono mai stati contrasti nemmeno nei post gara, ha semplicemente fatto una valutazione tecnica, provando a cambiare assetto per rianimare una situazione sportiva complicata. Nessun caso, nessuna tensione: solo pallavolo.
Certo, qualcosa si è mosso, ma altrove. A 30 anni, Sylla ha scelto di dare una svolta alla sua carriera anche fuori dal campo, cambiando procuratore: ha lasciato l’agenzia di Marco Raguzzoni, che gestisce tra le altre anche Paola Egonu, per affidarsi a Luca Novi, lo stesso agente che ha curato il trasferimento di Orro in Turchia. Un dettaglio che pesa. Non è un mistero, infatti, che le fuoriclasse azzurre stiano cercando di capitalizzare al massimo la fase matura della loro carriera, soprattutto nel post trionfo olimpico di Parigi.

Per Sylla, la proposta del Galatasaray sarebbe più contenuta rispetto a quella che ha corteggiato e conquistato la compagna di nazionale, ma comunque vantaggiosa. Non solo per l’aspetto economico – con un netto aumento rispetto all’attuale stipendio – ma anche per la possibilità di confrontarsi per la prima volta con un’esperienza all’estero dopo 14 anni dal suo debutto tra le professioniste con Villa Cortese.
C’è poi quell’indizio che solo i social sanno lanciare con disinvoltura: sotto l’ultimo post Instagram di Alessia Orro, Myriam ha commentato con una sola parola, breve ma significativa – “canım”, che in turco significa “tesoro” o “amore”. Solo un’affettuosità tra amiche o il teaser di un imminente ricongiungimento in Turchia? A far riflettere ulteriormente, c’è un dettaglio non da poco: gli addetti ai lavori sanno che la schiacciatrice avrebbe firmato il rinnovo con Vero Volley già tra febbraio e marzo. Eppure, a fine stagione, non è mai arrivato l’annuncio ufficiale né una foto celebrativa sui canali social del club – una prassi ormai consolidata per i rinnovi importanti. Perché questo silenzio? Strategia di comunicazione o segnale che qualcosa, nel frattempo, è cambiato?
È innegabile che la progettualità e la liquidità economica della Turchia sia una fonte d’attrazione non indifferente per le giocatrici del nostro campionato. A incuriosire è sicuramente la dinamica con cui il tutto accade: discrezione, tempistiche ritardate, silenzi pesanti. La sensazione è che ci sia qualcosa di più profondo di un semplice mercato: una difficoltà strutturale a trattenere le top player in Italia, nonostante la qualità complessiva del nostro campionato resti altissima.
Milano, dunque, dovrà reinventarsi quasi da zero, e dovrà farlo anche in fretta. In caso di addio di Sylla, il direttore sportivo Claudio Bonati sarebbe pronto a investire sulla giovane Stella Nervini, in questo momento impegnata in azzurro. L’altro scenario possibile sarebbe invece uno scambio proprio con il Galatasaray, che in questo momento ha già sotto contratto Martyna Lukasic e Alexandra Frantii proprio in quel posto -4 che spetterebbe all’azzurra. Il rischio più alto per il movimento italiano è però quello di diventare sempre più una terra di passaggio. Un campionato che forma e lancia, ma non trattiene. E intanto, le grandi vanno altrove, spesso dove trovano un progetto, sì, ma anche un po’ più di fiducia – e perché no, qualche milione in più.

