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Telecronaca Sky pro Alcaraz (o non abbastanza pro Sinner)? Aldo Grasso smonta i critici di Elena Pero: “Idioti da tastiera”. Ma chi sono i telecronisti attaccati sul Corriere? E sul tennis di oggi: “Ha ragione Panatta…”

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

  • Foto: Ansa

15 luglio 2025

Telecronaca Sky pro Alcaraz (o non abbastanza pro Sinner)? Aldo Grasso smonta i critici di Elena Pero: “Idioti da tastiera”. Ma chi sono i telecronisti attaccati sul Corriere? E sul tennis di oggi: “Ha ragione Panatta…”
Anche Aldo Grasso ha commentato la vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon. Lo ha fatto pungendo le autorità italiane che erano assenti per la finale: “Non erano state invitate?”. E poi si sofferma sul Sinner-personaggio: “È interessante”, e ora anche “simpatico e alla mano”. Mentre sulle differenze tra il tennis di oggi e quello del passato: “Si va a duecento all’ora, ma…”

Foto: Ansa

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Nemmeno quando il primo italiano della storia vince Wimbledon troviamo pace dalle polemiche. Di Jannik Sinner e quello che ha fatto in campo c’è poco da dire: leggendario. Il bersaglio polemico non poteva essere lui. Ecco quindi che ci si sposta a bordo campo, da Elena Pero, telecronista Sky da molti anni. Aldo Grasso ne parla sul Corriere della sera: “L’hanno criticata perché non fa il tifo per Sinner, perché si dispiace quando un avversario commette un errore, perché la telecronaca non è all’altezza, perché chi paga l’abbonamento a una pay tv ha diritto di dire che è inadeguata, perché stravede per Djokovic e Alcaraz, perché Clerici era un’altra cosa”. Ma chi sono i detrattori? I soliti “idioti da tastiera”, dice Grasso, che poi elenca i tre vizi capitali del telecronista: “il primo è che spesso, anche i più bravi e preparati, confondono la telecronaca con la radiocronaca. Non stanno mai zitti e si potrebbe seguire l’incontro a occhi chiusi. Non è il caso di Pero”. Il secondo riguarda proprio le critiche che sono state mosse alla telecronista: “Tifano per una squadra”. Invece anche “quando giocano le nostre Nazionali bisognerebbe non lasciarsi trasportare troppo dalla passione. Pero rileva gli errori dei nostri ed esalta i colpi ben riusciti degli avversari, o viceversa”. “Il terzo vizio è quello da gogna infernale. Il telecronista, invece di essere al servizio dell’incontro, pretende che l’incontro sia al suo servizio”. E questo “non mi sembra il caso di Pero”. Chiude con un p.s il suo pezzo per il Corriere: “Non c’erano autorità italiane a sostenere Sinner. Che non siano state invitate?”. Aldo Grasso però è stato anche intervistato dalla Gazzetta dello sport.

Elena Pero, telecronista di Sky
Elena Pero, telecronista di Sky Virgilio Sport

Anche lì si parte, inevitabilmente, da Jannik Sinner. Il tema viene però inquatrado dal punto di vista “socioculturale”. E il primo dato rilevante per Grasso sono le vendite delle racchette in aumento. Va ricordato che oltre a Sinner ci sono altri talenti: “Cobolli, Musetti, Paolini, Berrettini. È un momento molto fortunato, forse il più grande della storia del nostro tennis, sarebbe davvero un peccato non cavalcarlo”. Gli ascolti tv, di conseguenza, sono alti. Complice di quei risultati però è anche la monotonia di sport come motociclismo e automobilismo, “che sono da ‘giorno della marmotta’, sempre uguali, sempre la stessa cosa. Dovrebbero inventarsi qualcosa, anche televisivamente parlando, altrimenti rischiano di fallire”. Tornando a Sinner e al suo personaggio: “È molto interessante perché è qualcosa che fino a questo momento non avevamo mai visto: oltre a quello che alla sua età ci fa vedere sul campo, con quella freddezza e quel dominio di sé, ha ormai anche una bella padronanza dei discorsi, è simpatico e alla mano”. Ad ogni modo per Grasso il tennis di oggi, con “questi che vanno a 200 all’ora”, è meno divertente di quello del passato, che “aveva una bellezza che adesso non vediamo più”, “Panatta parla di pallettari, gente che gioca da fondocampo, e ha ragione”. Ma è anche vero che “quello che noi vediamo del passato è sempre il meglio, sono i colpi storici di giocatori storici”. Tra questi il più iconico è la discesa a rete, “un atto coraggioso che non fa più nessuno”. Inutile, comunque, rimanere attaccati alla nostalgia, “è tempo di cavalcare quest'onda vincente”, anche perché il numero uno è finalmente italiano.

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