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Panatta, Sinner campione a Wimbledon e la confessione di Alcaraz: “Di quelle che sei pronto a fare solo quando sei disperato”. Ma perché Adriano per Jannik chiede “per favore, applaudiamo tutti, dai”?

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

  • Foto: Ansa

14 luglio 2025

Panatta, Sinner campione a Wimbledon e la confessione di Alcaraz: “Di quelle che sei pronto a fare solo quando sei disperato”. Ma perché Adriano per Jannik chiede “per favore, applaudiamo tutti, dai”?
Anche Adriano Panatta si è emozionato a vedere Jannik Sinner diventare campione a Wimbledon: “Uno come lui non l’ho mai visto”. Però sottolinea anche la confessione di Carlos Alcaraz, che durante il match ha detto al suo team di non riuscire a tenere Jannik da fondo campo. Ammissione di quelle che “fai quando sei disperato”, dice Panatta, che poi chiede: “Per favore, applaudiamo tutti, dai”

Foto: Ansa

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Uno come Jannik Sinner in Italia non lo avevamo mai visto, sicuramente mai nel tennis, probabilmente nemmeno nello sport in generale. Lo ammette uno che in passato è stato considerato il migliore proprio nel tennis: Adriano Panatta. Sul Corriere della sera scrive che “il trofeo più prestigioso è di Jannik: suo e di nessun altro. Il suo più grande talento è nella testa”. Poi prosegue così: “Finalmente l’ho visto, so com’è fatto. Un italiano che vince a Wimbledon… Mi sono chiesto, qualche volta, se mai mi sarebbe riuscito. E invece eccolo qui, che solleva le braccia come un ciclista sul traguardo. Esulto e applaudo. Ma per favore, applaudiamo tutti, dai. È come vincere il campionato del mondo del tennis, non ci sono altri paragoni possibili”. E Jannik “se l’è meritato, ha inseguito il trofeo fino all’ultimo, ha battuto prima Djokovic, poi Alcaraz, che in due fanno nove vittorie ai Championships. Il trofeo più prestigioso del tennis è di Jannik Sinner, e un po’ anche nostro, che non c’entriamo nulla, perché è solo suo e di nessun altro, ma ci fa piacere condividerlo”.

Adriano Panatta commenta la vittoria di Sinner
Adriano Panatta commenta la vittoria di Sinner Ansa/FABIO PATAMIA

L’analisi del match viene solo dopo: “Intenso, giocato ai massimi livelli, non bello (e nemmeno scioccante) come la finale a Parigi, ma in grado di mostrarci il meglio di un tennista che va dritto allo scopo, che non si abbatte quando l’altro, con quattro giochi di prestigio da grande giocatore gli sfila il primo set, ma resta lì, sul pezzo, pronto a reagire. E dall’inizio della seconda frazione di gioco, eccolo, a testa bassa a martellare”. Martellamento culminato nel terzo set dominato e poi nel quarto, quello decisivo per la vittoria finale. “Un ragazzo di molti talenti” – scrive ancora Panatta – “ma il più grande sta nella testa, per come riesce a tirare dritto sempre, anche nelle difficoltà. Posso solo dire che in tanti anni di tennis, raramente avevo visto uno come lui. Ho sentito Carlos Alcaraz lamentarsi con il suo team, ‘non riesco a tenerlo da fondo campo’. Caspita che confessione, di quelle che sei pronto a fare solo quando sei disperato”. Wimbledon è di Jannik, il numero uno del tennis mondiale. “Ora è suo. E io ne sono contento, e anche un po’ emozionato”.

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