A gas aperto, imperterrito e senza un piano B. Franco Morbidelli nella domenica del Sachsenring ha pensato solo ad andare forte, a fregare gli altri e godere di una moto che finalmente risponde come vorrebbe. In lotta con Marc Marquez, con Enea Bastianini, in scia a Jorge Martín. Il tutto mentre il futuro si fa sempre più chiaro, o forse proprio per quello. Sta di fatto che la sua squadra passerà a Yamaha il prossimo anno e lui dovrebbe approdare lì dove è cominciato tutto, in VR46, a fianco di Fabio Di Giannantonio.
Ripartiamo dalla gara: “Questa è una versione di me che non si vedeva da un po’", ci ha detto subito Franco. "Sono contento che sia tornata fuori, sono un po’ di gare che mi ritrovo lì e che vedo il podio, che posso arrivare lì. Ma questa qui un po’ di più, a un certo punto ho pensato che mi toccava vincere. Quindi bene, è stato un weekend positivo che serve a tutti. Quando ho passato Pecco e ho visto +0.800 ho capito che stava gestendo. E vedendo che arrivavo con quella velocità su Jorge ho capito che stava gestendo anche lui. Però ho detto anche… voglio vedere cosa succede. E le gomme sono finite”.
Non sembra importargliene un granché. Anzi, assolutamente nulla. Così come dà poca importanza al contatto con Marc Marquez a metà gara: “Non l’ho visto, sono arrivato lungo e pensavo non ci fosse nessuno… invece c’era lui che ha provato a buttarsi dentro alla fine. Non è successo niente, è andata bene”. Con Bagnaia e Martín, invece, un occhio di riguardo l’ha avuto: “Quando sono arrivato dietro a Pecco e a Jorge ho avuto un po’ di timore reverenziale. Fortunatamente non troppo, questo non è il momento di avere quel tipo di timore lì, però ce l’ho avuto. Lavorerò per liberarmi anche da questa cosa qui, perché ancora la storia del campionato è lunga. Mi sono trovato a domandarmi ‘quando li passo’ e ho pensato, nonché cercato di essere il più pulito possibile”.
Di motivi per essere contento, come scriviamo sopra, Franco ne ha diversi, specialmente considerando l’accordo raggiunto tra Ducati, VR46 e Fabio Di Giannantonio. Stando così le cose Di Giannantonio dovrebbe avere l’ultima evoluzione della Desmosedici per i prossimi due anni, Fermín Aldeguer prenderebbe il posto di Marc Marquez in Gresini (sempre con contratto Ducati) e Morbidelli, per l'appunto, finirebbe in VR46. Quando gli chiediamo come vede questa possibilità lui si apre in un altro sorriso enorme: “Sicuramente mi piacerebbe, sarebbe la chiusura di un cerchio, una storia fantastica correre per Vale. Sono loro che mi hanno reso il pilota e la persona che sono oggi. Devo tantissimo a tutto il gruppo VR, non solo a Vale. Praticamente tutto. Correre per loro, con loro, sarebbe una bella chiusura di un cerchio. E riuscire a tornare a vincere già quest’anno con Pramac sarebbe fantastico e farlo ancora con VR sarebbe… non ci voglio neanche pensare”.
Pare, invece, che dovrà farlo molto presto, anche considerando che luglio è il mese in cui si chiudono buona parte degli accordi con gli sponsor personali dei piloti che, di conseguenza, devono essere già piazzati.