Dopo le recenti polemiche scatenate dall'ufficilizzazione di un'inchiesta della FIA per presunto conflitto di interessi tra Toto e Susie Wolff, tra comunicati congiunti di tutti i team di Formula 1 e la durissima risposta di Susie Wolff, la Federazione ha fatto marcia indietro scagionando i due coniugi e - a lato del piccolo dramma mediatico - rivelando un recente malore del presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem. La conclusione, senza colpevoli, della brevissima indagine non ha però chiuso le polemiche: l'ex pilota, oggi managing director della F1 Academy, ha dichiarato di voler scovare chi ha dato il via a questa campagna d'odio infondata e il team Mercedes - in un breve comunicato pubblicato online - ha rivelato di aver già avviato una discussione legale con la FIA al fine di venire a capo della questione.
In un contesto di grande incertezza è sempre più chiara una sola cosa: tra FIA e FOM i rapporti sono sempre più tesi e quella in corso sembra essere una vera e propria guerra fredda fatta di interessi, dispetti e piccole rivincite. In tutto questo si inseriscono le posizioni dei piloti, non indifferenti alla questione. Il più esposto è sicuramente il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, già in rapporti tesi con la Federazione dopo la conclusione del mondiale 2021 e il successivo licenziamento del direttore di gara Michael Masi. Lewis Hamilton si è immediatamente esposto a favore di Susie Wolff, sostenendola nella dura critica alla FIA: "E' davvero deludente vedere come l'organo di governo del nostro sport abbia cercato di mettere in discussione l'integrità di una delle leader donne più incredibili che abbiamo mai avuto nel nostro sport - ha spiegato il campione in una recente intervista - senza mettere in discussione, senza alcuna prova, e poi dire semplicemente "scusa" alla fine. Questo è semplicemente inaccettabile. Abbiamo un sacco di persone fantastiche in questo sport che stanno facendo un lavoro straordinario. C'è una lotta costante per migliorare davvero la diversità e l'inclusione all'interno del settore. Ma sembra che ci siano alcuni individui nella leadership della Fia che ogni volta che proviamo a fare un passo avanti, cercano di tirarci indietro. E questo deve cambiare".
La dura critica di Hamilton sembra essere proseguita anche a Baku dove il pilota ha ritirato, nel corso del consueto Galà di fine anno, il premio per il terzo classificato nella classifica piloti del mondiale 2023 di Formula 1. Un premio che avrebbe poi, in segno di protesta, regalato a un suo tifoso come gesto di protesta e di supporto a Susie e Toto Wolff. Secondo quando riportato in un tweet da The Race, autorevole sito inglese, la scuderia Mercedes avrebbe però subito smentito l’abbandono del trofeo da parte di Hamilton: "Lewis ha accettato l’offerta dei funzionari della FIA di inviare il trofeo alla squadra e quindi lo ha affidato a loro. Possiamo confermare che non ha dato il trofeo a nessuno come regalo, come è stato ipotizzato".
La nota di Mercedes non risolve però il mistero del premio FIA perché il giovane fan di Hamilton Nihad Nesirli ha pubblicato online alcune fotografie che testimoniano il regalo del campione, mostrando il trofeo in suo possesso che - sostiene - gli sia stato donato proprio da Hamilton. Il pilota Mercedes ha davvero "abbandonato" il premio della Federazione in segno di protesta? O si tratta solo di uno scherzo? Solo Hamilton potrà rispondere con chiarezza a questa domanda.