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Honda a pesca da Yamaha: Miller e Crutchlow, gli ultimi due matti veri della MotoGP, pronti a fare coppia in SBK? Intanto c’è Nakagami per il Mugello

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

15 giugno 2025

Honda a pesca da Yamaha: Miller e Crutchlow, gli ultimi due matti veri della MotoGP, pronti a fare coppia in SBK? Intanto c’è Nakagami per il Mugello
Jack Miller vuole la MotoGP e, anche se ha un contratto in scadenza, ha anche buone possibilità di restarci. Solo che adesso a chiamarlo per una sella in SBK non sono più i soliti manager, ma il vecchio amico Cal Crutchlow, destinato a prendere il timone del progetto di rifondazione della Honda tra le derivate di serie. E l'australiano sarebbe pronto a pensarci seriamente...

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Rifondare. E’ il verbo che domina in casa Honda e se per la MotoGP, al momento, si sono visti “solo” nuovi camion e una hospitality che la Formula scansati, in Superbike c’è gran movimento in casa HRC. La CBR è una moto buona, le superconcessioni offrono margini di crescita che sembrano a tutti gli effetti vantaggi veri e, adesso che la moda dell’elettrico sembra finita, c’è pure la volontà di rimettersi a lavorare sui motori termici. E, quindi, pure a investire sul Motorsport. Partendo, quindi, da quella Superbike dove tutto è un pochino più facile e dove “impressionare senza far incaz*are nessuno” è decisamente meno complicato. Se per la MotoGP è in casa KTM (Pedro Acosta) e Aprilia (Jorge Martin) che Honda è andata a pescare, per le derivate di serie il mare scelto sembra essere quello della Yamaha. Perché? Perché l’offerta da prima pagina l’hanno fatta a Cal Crutchlow, oggi collaudatore proprio di Yamaha. Un inglese nelle corse serve e, non essendoci piloti da primissime file, HRC ha pensato di mettere in vetrina il britannico nel ruolo di team manager e capo del progetto di rifondazione della squadra che dal 2026 tenterà il nuovo assalto al titolo delle derivate di serie. L’obiettivo dichiarato? Battere le Ducati e contrastare quello che già da adesso si annuncia come un dominio di Bulega per tutto il 2026, visto che Toprak Razgatlioglu non sarà più della partita e altri fenomeni all’orizzonte non se ne vedono.

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L’esperienza di Crutchlow, quindi, per guidare un progetto che è ambizioso davvero e che, a quanto si dice, non ha limiti di budget, con l’inglese che potrebbe metterci quella vena di follia che manca da sempre ai giapponesi e che invece oggi sembra indispensabile nel motorsport. Succederà davvero? Sembra di sì, ma ci sarà da capire anche cosa succederà in MotoGP, visto che anche lì si parla della possibilità di un nuovo team manager (il nome che si fa è quello di Francesco Guidotti) e di un Alberto Puig “promosso” a supervisore di tutto, ma senza la necessità di essere costantemente presente nei paddock. Quello che è certo, al momento, è che se Cal Crutchlow dovesse prendere in mano il progetto di Honda per la Superbike, la prima chiamata sarà al suo vecchio amico Jack Miller. I due si sono sempre voluti un gran bene, hanno un legame che va oltre lo sport e Jack Miller, australiano, è un nome che fa gola praticamente a tutti in SBK, non solo per il talento.

Lui ha già fatto sapere, però, che vorrebbe ancora la MotoGP, ma se a fargli squillare il telefono dovesse essere il suo vecchio amico Cal Crutchlow, allora le cose potrebbero cambiare un po’. Perchè con Yamaha c’è un contratto in scadenza (anche se la sella che scotta di più in Prima Pramac è, paradossalmente, quella di Miguel Oliveira) e perché sembra che i soldi che Honda è disposta a mettere sul piatto per Miller siano gli stessi, se non di più. Di quelli che Miller potrebbe mettersi in tasca restando in MotoGP.

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“Jack Miller – aveva detto tempo fa proprio a MOW Danilo Petrucci – è il pilota della MotoGP che vedrei meglio in Superbike. Non mi riferisco al manico, perché è chiaro che quelli della MotoGP ce l’hanno tutti e tutti farebbero bene in Superbike”. Il riferimento di Petrucci era all’ambiente Superbike, sicuramente più in linea con il carattere da “pilota di una volta” di Jack Miller, con meno necessità di essere “soldatini programmati” e più spazio per dare sfogo alla personalità. E’ un aspetto, questo, che sicuramente rientra tra le considerazioni che Miller metterà sul piatto, visto che l’australiano ha sempre ammesso di “soffrire un po’ l’ambiente imbalsamato” della MotoGP.

Intanto, nel bel mezzo delle trattative per la rifondazione, HRC ha dovuto prendere nell’immediato una decisione sicuramente più facile delle decine di trattative in cui è inevitabilmente coinvolta. Luca Marini, infatti, reduce dall’infortunio di Suzuka, non è ancora pronto per tornare in sella e per il GP del Mugello servirà un sostituto. Tutti fino a ieri davano per scontato che la scelta sarebbe ricaduta sul collaudatore Aleix Espargarò, ma non è così che è andata, con HRC che in queste ore ha annunciato che sarà Takaaki Nakagami a sostituire Luca Marini al Mugello.

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