Marketing non è una parolaccia, soprattutto per chi vive di corse e è ben consapevole che c’è tanto oltre quel motorsport che, in fondo, persegue la stessa mission. Però guai a parlare di marketing in casa Yamaha per giustificare l’operazione che ha portato al gran ritorno di Toprak Razgatlioglu. Questa volta in MotoGP. Paolo Pavesio ci ha tenuto a ribadirlo e, anzi, ha persino voluto incontrare i media nell’hospitality di Yamaha, approfittando del round italiano a Misano del World SBK. “Mezz’ora (circa) a tavolino” per giocare a carte scoperte e evitare che ricostruzioni differenti rispetto a come sono andate veramente le cose, quando lo stesso Pavesio e Maio Meregalli sono volati in Turchia, ormai diverse settimane fa, per sottoporre a Toprak un contratto su cui mancava solo la firma.

“Conosco Toprak da sempre – ha detto – è un pilota Yamaha, ha vinto con Yamaha, anche se due anni fa ha scelto un’altra moto. Dentro di me ho sempre saputo che ci saremmo ritrovati”. S’è trattato, insomma, di metabolizzare le rispettive delusioni, aspettare che alcune figure cambiassero (sembra che la rottura di Toprak e il suo manager, ai tempi, sia stata più con Lin Jarvis che con Yamaha stessa) e, poi, parlarsi. “Non è stata una trattativa lunga – ha spiegato ancora il manager del marchio di Iwata – noi avevamo fatto tutte le riflessioni del caso, consapevoli che questa scelta avrà delle conseguenze, e Toprak anche voleva la MotoGP con noi. Il suo dubbio, semmai, è stato nel sapere che probabilmente dovrà stravolgere il suo stile anche proprio per adattarsi fisicamente alla moto. Dal nostro punto di vista è stato molto importante anche per rafforzare la cooperazione interna e lo scambio di informazioni continue tra la nostra struttura della MotoGP e quella della SBK, credo si debba lavorare quasi in maniera univoca anche in ottica futura. Non mi piace, invece, che si parli di marketing, abbiamo scelto Toprk perché ci crediamo: di sicuro ci permetterà di essere più presenti e attrattivi in alcuni mercati come la Turchia, sarà interessante, ma non è stata di certo la motivazione della scelta”.
Pavesio lo ribadisce come un mantra: Yamaha ha voluto Toprak Razgatliogl perché crede davvero che il pilota turco potrà fare cose più che buone anche con i prototipi. “Il suo talento non si discute – dice ancora – noi ci crediamo. E’ chiaro che nessuno pensa di vincere già al primo anno e che ci sarà bisogno di un periodo di adattamento che potrebbe non essere brevissimo. Noi non abbiamo fretta e lui non dovrà avere fretta, questo l’abbiamo già chiarito perché sarà fondamentale fare un passo alla volta. Le gomme Pirelli? Sicuramente Toprak potrà aiutare, ma non abbiamo ancora parlato di questioni così. Quando proverà per la prima volta la moto? Stiamo parlando con BMW e penso ci siano buone possibilità perché possa farlo già subito dopo la fine del mondiale Superbike. Noi siamo i primi a essere curiosi su come riuscirà a adattare il suo stile incredibile alle caratteristiche di una MotoGP e in particolare della nostra M1”. Una M1 che avrà i colori del Team Prima Pramac, anche se, come ha spiegato Pavesio, “la questione sponsor non c’entra niente”.

Il riferimento, è chiaro, è al fatto che Toprak è legatissimo a RedBull e il team ufficiale di Yamaha, invece, porta addirittura proprio il nome di Monster Energy. “Non è una situazione paragonabile a quella di Marc Marquez – ha spiegato ancora Pavesio – Marc è un otto volte campione del mondo e ha un altro target, per quanto ci riguarda su questo aspetto siamo e sono tutti già d’accordo anche con Sofuoglu (il manager di Toprak, ndr). Quello che è bene chiarire è che Prima Pramac è a tutti gli effetti un team ufficiale perché Yamaha ha di fatto due squadre factory con un continuo flusso di informazioni e scambi tra ingegneri e figure varie che lavorano con i colori di uno o dell’altro team. E’ una esperienza, questa con Prima Pramac, che posso definire entusiasmante già dopo pochi mesi di lavoro insieme: sicuramente fondamentale per crescere ancora”.
Due squadre factory, quattro moto e, adesso, anche un pilota di troppo. Ok, è una battuta, ma è pure la realtà dei fatti, con Paolo Pavesio che sul mercato in uscita gioca un po’ in pretattica, ma senza nascondersi troppo. “Sicuramente dovremo fare delle scelte, tutti sapevamo, come ho già detto, che la scelta di avere Toprak con noi non sarà senza conseguenze – ha spiegato – Però la decisione non è ancora stata presa e non faccio questa affermazione per tatticismo e per non scoprire le carte. Alex Rins? Sta crescendo e sta sempre meglio, tutto quello che si dice adesso è solo speculazione e la verità di Yamaha, al momento, è che prenderemo una decisione, e la comunicheremo, entro la pausa estiva”. Una affermazione, quella di Pavesio, che conferma ciò che nel paddock dicono in molti da settimane: non è così scontato che a dire addio a Yamaha dovrà essere Jack Miller. E’ vero, infatti, che l’australiano ha il contratto in scadenza a fine stagione, ma è vero pure che nel contratto dei piloti Yamaha c’è una clausola che renderebbe più agile l’eventuale rescissione del pilota che sarà più indietro in classifica generale. A andare via, quindi, potrebbe essere Miguel Oliveira (si parla, per lui, di sirene dalla Superbike).