Nella mia città natale, Roma, chi lavora nel ramo dele onoranze funebri viene amichevolmente apostrofato con l'appelllativo di "cassamortaro". Claudio Amendola, in veste di regista, gli ha dedicato due pellicole - lo so, non è Brizzi, Guadagnino o Sorrentino, il Fellini partenopeo - intitolate I cassamortari e Ari-cassamortari davvero spassosissime. Perché dico questo? Perché, abitando a Dublino, vedo avidamente le partite dell'inglese Prenier League, della scozzese Scottish League e della tedesca Bundesliga e, a volte, della Liga spagnola. Poi, ancora religiosamente, vedo i risultati delle partite italiane ed ecco spuntare orde di calciomortari. No, non zombies, è solo gente che vuole distruggere il calcio. Tutto il calcio. I prati sterminati dei bambini, i loro sogni più intimi. Io ho un nipote, Sebastiano. che compirà 8 anni il 17 ottobre - la sorella Fiona ne ha compiuti 3 il 27 giugno - che, come i genitori, i genitori del padre e il sottoscritto, tifano Roma. Il suo primo vagito è stato "forza Roma" - non seguito da "laziommerda" - e ora quando mi chiederà "nonno Paolo cosa ne pensi della Roma" cosa dovrò rispondergli? Che è morta.
Sento già tanti compagni di fede giallorossa dire, scuotendo la testa, "no, a Pa', non è vero, se ripjamo"/"sempre er solito pessimista"/"la squadra deve carburare"/"diamo tempo a Juric". Mia madre, sapendo che ero e sono un super pessimista, mi diceva sempre "non ti abbattere". Cara mamma, sono stato abbattuto innumerevoli volte. E con i tuoi adorati nipoti - miei cugini - Cristiano e Davide. Con Franco Sensi e Rosella Sensi, la cordata americana di James Pallotta e Dan e Ryan Friedkin. Radio, stampa e televisioni. Se uno pensa che il ram-pollo Ryan si è fatto spiegare il calcio italiano da Diletta Leotta diventa matto. Domenica si doveva vincere - e ti pareva - per i terribile pestone dato a Baldanzi e non notato da arbitro e addetto al Var ma se anche fosse stato concesso e poi fosse stato realizzato la stagione giallorossa sarebbe meno che pietosa. Praticamente come il calcio italiano in toto. Vogliamo parlare dei legami criminali della curve di Inter e Milan? Squadre che annoverano tra i loro tifosi più sfegatati il ministro Matteo Salvini, del MIlano, e il presidente del Senato, Ignazio La Russa, dell'Inter. Della curva del Verona Hellas che si vanta di essere "la piu' nazista d'Italia" ne vogliamo parlare? E del Genoa - la squadra di calcio più longeva d'Italia nonché la squadra del cuore del mio amico, e compagno anarchico, Fabrizio De Andrè, sommo poeta prestato alla miglior musica - che in queste ore sta miseramennte fallendo perché il prestigiosissimo fondo Usa sta andando precipitosamente a fondo? Garcia, Mazzarri, Fonseca bolliti e stracotti? Il più ancipatico di tutti? Il Palermo, di proprietà araba, che prende schiaffi a destra, a sinistra e al centro? Però Massimo D'Alema, romanista, e Walter Veltroni hanno estirpato il tifo di sinistra ed estrema sinistra dalle curve di tutta Italia. Bravi. 7 +. I tifosi, e gli italiani tutti, ringraziano.
Intanto il Manchester United fa pena, il tecnico olandese Erik Ten Haag dice che ha la piena fiducia del nuovo proprietario inglese - ha la passione della pesca e si è comprato diversi fiumi in tutti i continenti - però si sente sempre più forte il nome di Xavi Alonso - ex entrocampista di Real Madrid, Liverpool e Bayern Monaco, attuale allenatore del Bayer Leverkaun - in Germania la squadra, che non vinceva mai, la chiamavano Neverkausen - che ha vinto imbattuto la Bundesliga, salvo poi esser distrutta dall'Atalanta di Giampiero Gaspenini nella finale dell'Uefa Cup all'Aviva Stadium qui a Dublino, a 300 meri da dove abito. Ten Haag giura e spergiura ma il vecchio Zacca - ammazza che carogna - lo invita a preparare le valigie. Qual è "il più bel campionato di calcio del mondo" come dice sempre il portierone e neosposo Gianluigi Buffon? Quello italianooo... Sarà una risata che li seppellirà.