La Formula 1, da sempre sinonimo di spettacolo e fascino, sembra aver perso la sua verve nei recenti anni. Quello che una volta era un evento di strada, una vetrina sfavillante per le case automobilistiche e i team desiderosi di ostentare le loro creazioni figlie nella maniera più estrosa, ora sembra essersi trasformato in una parata di sfide interne e misteri nascosti. Dov’è finito il Circus e lo spettacolo? Dov’è la voglia di far vedere cosa si porterà in pista, giusto per fregarsene delle effettive capacità che la macchina abbia?
Le presentazioni delle monoposto, un tempo un'occasione per mostrare al mondo le capacità costruttive e l'audacia delle scuderie, si sono trasformate in spettacoli mediatici privi di sostanza. Le nuove macchine vengono presentate con grande enfasi – in più solo online – ma le informazioni concrete sui loro design e le prestazioni sono spesso più misteriose della scomparsa di Amelia Earhart. Prendiamo ad esempio la Ferrari, una delle protagoniste di questa commedia dell'assurdo. Con una presentazione che sembra più un segreto di stato che un evento pubblico, la scuderia di Maranello ha lasciato i fan con più domande che risposte. Chi sa cosa si nasconde dietro la nuova aerodinamica della SF24, se non altro una sconvolgente rivoluzione rispetto all'anno precedente? Mettici i colori delle tute che lasciano un po’ a desiderare, tranne quelli della livrea che invece si presentano probabilmente come quelli più belli per questa stagione, è come se venissimo a patti con una fase di transizione inevitabile.
E che dire della Mercedes, che ha presentato la sua nuova vettura con una cerimonia che almeno ha permesso ai piloti di esprimere davvero qualche parola in merito, grazie al cielo per Hamilton e le sue citazioni sempre pronte all’uso. Non c'è dubbio che anche i tipi della Red Bull abbiano fatto lo stesso gioco. Dopo la controversia Horner, in un'inchiesta ancora in corso che sembra uscita direttamente da una serie Netflix – che non si dica che Drive To Survive non abbia contenuti di cui scrivere–, l'accanimento di Milton Keynes ha “omesso” persino di rendere nota la data dello shake down. Si sono anticipati infatti con un giretto di riscaldamento agli inquilini di pista a Silverstone un giorno prima della presentazione ufficiale, che sarebbe dovuta avvenire il 15 febbraio. Un'abile mossa, sì, ma che cosa ci aspettiamo quest'anno? Un altro missile inarrestabile?
È come se fossero certi che la vittoria sia già nelle loro tasche, mentre gli altri team si contorcono nel tentativo disperato di mostrare al mondo le proprie invenzioni, o almeno cercano di destare il sospetto di un papabile avversario per la squadra del Toro. Che fine hanno fatto gli spettacoli sontuosi da far invidia a una cerimonia di corte dell'epoca di Maria Antonietta? Dove sono le monumentali e inevitabili presentazioni che duravano almeno 40/60 minuti in tv, con auto di cui non si fidavano neanche i piloti stessi – e chi potrebbe biasimarli, soprattutto senza halo? Quest’anno il team McLaren ha preferito totalmente ignorare il segreto di Fatima, tuffandosi a capofitto sui social media con tutta la loro magnificenza.
E cosa vediamo? Una livrea... uguale a quella dell'anno scorso? Forse pensavano che passare di più al color papaya avrebbe fatto la differenza, mentre gli altri team sono rimasti ancorati al nero già dall'anno precedente. Pertanto resta l’unica nota di colore insieme all'Aston e alla Ferrari. Lo hanno fatto in anticipo il 16 gennaio 2024 inoltre, invece del promesso giorno di San Valentino, in una mossa di marketing che ha stravolto completamente il loro profilo Instagram, a partire dalla cancellazione dei post precedenti. Che cosa bolle in pentola per la scuderia inglese? La verità è che forse è solo una trovata per diventare virali e far salire il numero dei follower, o forse c'è qualcosa di più oscuro in agguato. In ogni caso, le vere novità di questa monoposto si vedranno solo in pista, come ha affermato Andrea Stella. La McLaren però non è nuova a presentazioni che si sono distinte di più, rispetto alle altre. Il 2007 sarà ricordato dai tifosi della Papaya come un'epoca di affetto misto a terrore, un'annata che ha segnato l'inizio di una nuova era e la fine di un'attesa durata sette lunghi anni: l’arrivo del bicampione del mondo Fernando Alonso, accanto al promettente novellino Lewis Hamilton, ha dato vita a una coppia di talento che giustificava anche la presentazione di fronte a una folla di oltre 250.000 persone nel cuore di Valencia.
Oltre al classico svelamento della monoposto, fu difatti organizzato un vero e proprio roadshow, con la presenza della MP4-21 dell'anno precedente. Anche nel 2020, prima che il Covid decidesse di buttare benzina sul fuoco, la Ferrari decise di dare spettacolo al Teatro Valli di Reggio Emilia, sperando di incantare il pubblico con la presentazione della loro SF1000. L'atmosfera era solenne, con tanto di orchestra di De Amicis e dj set di Benassi, che però sono durati esattamente mezz'ora, forse perché anche gli artisti stavano già pregustando il flop imminente. La SF1000 ruotava su un palco come noi Tifosi che cerchiamo di capire ancora le strategie della mondiale del 2022. Poi, però, le luci si spensero e il sipario si chiuse, lasciando il pubblico con una vaga sensazione di "è finita così?”. Esattamente come oggi. Anche la nuova AlphaTauri, ex Toro Rosso, nello stesso anno si presentò al mondo con una sfilata, ma a differenza della Rossa, sembrava quasi non volesse rendersi conto di quanto fosse cringe l'evento. Piloti come Coulthard pronti a mettersi a disposizione senza nemmeno l'ombra di un imbarazzo, forse perché stanchi di fingere interesse per un brand di moda che, onestamente, fa davvero fatica a rimanere rilevante. Il fallimento delle presentazioni sfarzose era già evidente in casi come quello della Jordan. Conosciuta come la "giallona" del paddock, che ha chiuso i battenti al termine della stagione 2005.
Un vuoto sostituito dalla Midland, fallita ancora troppo presto, lasciando il posto a Vijay Mallya con la sua Force India. E qui che succede? Una messa in mostra in un gala da tappeto rosso proprio davanti al Portale dell'India, nel cuore pulsante di Mumbai. Qual era il messaggio? Cosa volevano lasciare questi eventi così grandi? L’unica cosa che hanno lasciato è stata la voglia di vedere una monoposto vera, non solo un'illusione sul red carpet. Il rischio delle presentazioni delle monoposto in pubblico è anche quello di trovarsi di fronte a una gara di "copia e incolla" che sembra ripetersi anno dopo anno. Maddai? La Red Bull di quest'anno sembra aver preso spunto dalla Mercedes del 2022, mentre Ferrari e Haas sembrano essersi ispirate alla parte aerodinamica che il team di Silverstone ha sfoggiato più volte in passato. È come se il segreto di Pulcinella servisse solo a far sembrare interessante la noiosa routine di miglioramento della vettura durante la stagione, sulla quale tutti i team promettono di puntare, un po’ come una scusa qualora la monoposto non dovesse funzionare al primo colpo. La Mercedes però ha dimenticato questo dettaglio, con la loro W15 che con delle variazioni evidenti ha già fatto alzare un sopracciglio o due. Non sembra che l’alettone anteriore sia un po’… su di giri? Ma chi se ne frega delle regole della FIA, vero? Il motivo dietro queste presentazioni sembra essere principalmente quella di mettere in mostra gli sponsor delle nuove monoposto, che si sono moltiplicati a dismisura per tutti i team.
La cerimonia di presentazione della Alpine per esempio è stata un mix di emozioni contrastanti, proprio come guardare una partita di calcio tra due squadre di basso livello. Nessun grande proclama, nessuna fanfara, forse perché hanno imparato la lezione dalle deludenti aspettative della stagione precedente. D'altronde, quando le aspettative sono basse, è difficile rimanere delusi, no? Il team ha deciso di cambiare rotta, con un nuovo approccio e ambizioni ridimensionate. Il team principal Bruno Famin sembrava quasi essere sceso dal suo piedistallo per toccare terra, mentre il reparto tecnico, composto da Matt Harman ed Eric Meignan, sembrava più preoccupato di fare i conti con il budget che di fare grandi dichiarazioni. La A524 così si è finalmente mostrata al mondo, e oh, che sorpresa, ha due livree pensate per la stagione 2024. Ma sì, proprio quello che tutti stavamo aspettando! Entrambe le livree presentano lo sponsor BWT in bella vista, come a dire: "Ehi, non possiamo fare a meno di soldi, giusto?”. Ma la vera novità è il cambio di colore: addio al classico blu Alpine, benvenuto… nero! E perché no, un tocco di rosa BWT per ravvivare il tutto, come la ciliegina sulla torta di un evento che ha sicuramente lasciato tutti a bocca asciutta. Magari le squadre non si sono esibite tanto quest’anno perché preferiscono tenere basse le aspettative, con la speranza che il tempo passi rapidamente – forse anche il prossimo anno – fino a quando finalmente si potrà vedere cosa riservano i nuovi regolamenti del 2026. In realtà è probabile sia anche soltanto scaramanzia – e la Ferrari avrebbe ragione.
Con tutte le stravaganze in corso, dall'arrivo di Hamilton a Maranello al licenziamento di Steiner, sembra che il gioco degli scacchi sia appena iniziato e le pedine siano ancora in movimento. Dobbiamo aspettare i test pre-stagionali e, soprattutto, il tempo trascorso sulle piste di tutto il mondo per vedere finalmente qualche scintilla di emozione. Per ora, ci resta solo da sognare lo spettacolo che ci aspettavamo durante questo mese e sperare davvero che queste presentazioni asettiche siano giustificate da un grande mondiale.