Sono trascorsi ormai quasi dieci anni dall'incidente sulle nevi di Meribel che, nel 2013, ha cambiato per sempre la vita del sette volte campione del mondo Michael Schumacher e di tutta la sua famiglia. Da quel momento su di lui e sulle sue condizioni mediche è calato un silenzio che vale più di molte parole, una privacy ricercata che protegge da nove anni il Kaiser e tutta la sua famiglia. Anche se, le poche dichiarazioni fatte dai figli o dalla moglie Corinna, lasciano percepire chiaramente quanto siano gravi le condizioni del campionissimo della Ferrari.
"Rinuncerei a qualsiasi cosa pur di poter parlare di motorsport con lui" aveva dichiarato il figlio Mick al termine del documentario Schumacher realizzato da Netflix, facendo capire al grande pubblico che il padre non è nelle condizioni di poter comunicare con la propria famiglia.
A proteggere però gli Schumacher dal punto di vista economico ci ha pensato lo stesso Michael che, solo tre anni prima del tragico incidente sugli sci, aveva deciso di redigere il proprio testamento. In un'intervista rilasciata nel 2010 a una rivista tedesca il Kaiser, fresco di ritorno in Formula 1 con Mercedes, aveva infatti rivelato: "Sì, ho fatto testamento perché sono un padre di famiglia. Ma non si tratta tanto della Formula 1, quanto delle cose che possono accadere nella vita di tutti i giorni".
Una dichiarazione che oggi appare come un'inquietante premonizione considerando lo sfortunatissimo destino che ha colpito il pilota che, dopo una vita in pista a rischiare la vita ad altissima velocità, è stato vittima di un incidente evitabile e banale che, in mille altre situazioni analoghe, avrebbe portato danni infinitamente minori di quello riportato dal campione.