L’ultima vittoria della Honda? L’ha messa in cassaforte Alex Rins con la RC213V del Team di Lucio Cecchinello nel 2023, prima di annunciare il suo passaggio in Yamaha dall’anno successivo. Quale GP? Quello delle Americhe, in Texas. E quando è stata l’ultima volta che una Ducati non ha tagliato il traguardo per prima? L’anno scorso, con l’Aprilia di Maverick Vinales sul gradino più alto del podio. Dove? Al GP delle Americhe, in Texas, nel 2024, prima di aprire una impressionante scia di altre diciannove vittorie consecutive tutte targate Ducati. Sono solo un paio di numeri che però potrebbero bastare a sfatare la certezza che Marc Marquez a Austin andrà a vincere con le mani in tasca. La supremazia dimostrata fin qui dal 93 è evidente, così come è più che noto che al COTA non ha mai avuto veri rivali, ma il dubbio non è su Marc Marquez, bensì sulla moto che guiderà questa volta. Perché proprio il COTA s’è sempre rivelato il luogo più difficile per la Desmosedici, visto il suo disegno che sembra prestarsi di più a caratteristiche diverse dalla pura potenza.

Elementi, dunque, da non sottovalutare se si considera, poi, che in Texas la Honda è rimasta competitiva anche quando ormai non era più una moto competitiva e che adesso ha un Johann Zarco in forma strepitosa e, tutto sommato, pure un Luca Marini che ha sempre mostrato ottime cose sul circuito statunitense. Quelli da tenere d’occhio, quindi, ci sono e tra questi c’è sicuramente anche l’Aprilia che qui ha già vinto e che ha in Marco Bezzecchi un pilota in cerca di riscatto. “Voglia rifarmi della gara scorsa – ha dichiarato il Bez – E’ una pista complicata, la più fisica del Motomondiale, però sono molto carico e ho tanta voglia di affrontare questo weekend con la mia squadra, ci stiamo conoscendo sempre meglio e le cose stanno andando nella giusta direzione”. L’italiano è consapevole di potersela giocare e anche che è arrivato il momento di fare punti pesanti per non perdere il treno mondiale. Discorso diverso, invece, per chi con l’Aprilia ha vinto al COTA lo scorso anno, visto che Maverick Vinales, adesso, deve fare i conti con una KTM tutta da conoscere. “E’ un circuito che adoro e in cui ho grandi ricordi anche se è molto impegnativo fisicamente – ha detto Vinales – Per me, però, quest’anno le premesse sono diverse, visto che arrivo in Texas con una moto che sto ancora cercando di conoscere”.

Anche l’ultimo vincitore del GP delle Americhe, proprio come Bezzecchi, sottolinea quanto il fisico al COTA sia sottoposto a uno sforzo superiore rispetto alla maggioranza delle altre piste del mondiale e Marc Marquez, dalla sua, è consapevole che il suo corpo ha subito quello che ha subito e pure che gli anni sulla carta d’identità, ormai, sono trentadue. Ecco perché l’otto volte campione del mondo, additato da tutti come vincitore certo del GP delle Americhe, ha provato a mettere un po’ le mani avanti già subito dopo il GP d'Argentina.
"Anche l'anno scorso - ha spiegato -dicevano che in Texas non ce ne sarebbe stato per nessuno e invece è andata come è andata".Il riferimento, è chiaro, è alla caduta a dieci giri dalla fine, dopo essersi portato in testa con un gran sorpasso su Pedro Acosta, per un problema ai freni della sua Desmosedici del Team Gresini. Un modo, quindi, per mettere le mani avanti, ma pure per ricordare che nelle corse di scontato c'è solo ciò che è già passato e che per tutto il resto il verbo resta sempre uno solo: costruire. Sporcandosi le mani e mattone su mattone. Anche mentre tutti intorno a te si aspettano l'ennesimo lavoro.
