Donald Trump torna a far discutere per le sue dichiarazioni sul "gender" nello sport. Durante una recente apparizione al podcast Six Feet Under del leggendario wrestler The Undertaker, Trump ha affrontato la questione delle atlete transgender, citando la pugile algerina Imane Khelif, che ha vinto l’oro olimpico nella categoria welter a Parigi 2024, nonostante la controversia sulla sua esclusione dai Mondiali di pugilato 2023 per presunta inidoneità nei test di genere.
Definendo Khelif e riferendosi a lei come un “uomo” o come “tipo” (guy), Trump ha denunciato quella che, a suo dire, sarebbe un'intrusione inappropriata nelle competizioni femminili. Ha detto che “ci sono state due persone alle Olimpiadi che hanno fatto la transizione diventando donne, ed entrambe hanno vinto loro”. Tuttavia, non risulta che Khelif (come nemmeno l’altra vincitric, la taiwanese Lin Yu-ting) sia transgender o “un uomo”: si parla piuttosto ed eventualmente di iperandroginia, una condizione medica caratterizzata da livelli più elevati di androgeni (ormoni tipici del genere maschile), che potrebbe averle dato un vantaggio fisico senza modificarne il genere. “È profondamente ingiusto per le donne”, ha dichiarato in ogni caso Trump, difendendo la necessità di proteggere lo sport femminile.
Durante l’intervista, Trump ha citato anche Angela Carini, pugile italiana sconfitta da Khelif agli ottavi delle Olimpiadi, descrivendola come “quella bella ragazza italiana”. Secondo Trump, la differenza fisica tra le due sarebbe stata evidente, e ha enfatizzato come Carini avesse subito colpi di potenza inusuale. "Non aveva mai incassato un pugno simile", ha commentato, mimando un colpo per mostrare l’impatto del combattimento.
Le affermazioni di Trump riflettono un tema che sta portando avanti nella sua campagna elettorale per le presidenziali americane, schierandosi per una netta separazione di genere nello sport. Al suo fianco, anche The Undertaker ha sottolineato la necessità di proteggere le atlete, portando in trasmissione la figlia come esempio delle difficoltà che, a suo dire, le donne affrontano contro atlete “troppo fisicamente avvantaggiate”.
Khelif, però, già in passato non è rimasta in silenzio. A settembre, ha criticato Elon Musk, sostenitore di Trump, per aver alimentato una “campagna crudele” contro di lei durante le Olimpiadi, e ha intentato una causa per cyberbullismo contro entrambi. Queste dichiarazioni di The Donald segnano una nuova tappa nello scontro.