Dopo otto Gran Premi disputati in MotoGP e quattordici ancora da vivere gli occhi sono paradossalmente tutti puntati al 2025. Eppure il mondiale attuale, non solo per il numero di gare ancora da disputare, resta decisamente in bilico. Se pensiamo, in maniera un po' ottimistica, che Bagnaia ha saputo recuperare ben 90 punti di svantaggio da Quartararo, i piloti che possono ambire al mondiale sono sei ma, più realisticamente, sono i quattro alfieri Ducati ad avere chances concrete: Martin, Bagnaia, Marquez e, un po' più defilato, Bastianini. Insomma, motivi di interesse ce ne sono ancora molti, il mondiale è lungo, ma a tenere banco è sempre il mercato piloti per il 2025.
Dopo gli scossoni post Mugello la situazione sembra essersi tranquillizzata in attesa dell'ultimo possibile colpo di scena: il passaggio di Pramac a Yamaha.
Perché, in realtà, ci sono ancora diverse caselle da riempire e ci sono piloti di una certa levatura che non hanno ancora conferme sul loro futuro. Tra coloro che rischiano di non avere una sella per la prossima stagione figura Alex Rins; il pilota spagnolo dopo la sua permanenza in Suzuki, con cui ha ottenuto la sua migliore prestazione generale arrivando al 3° posto nel mondiale piloti del 2020 ha visto la sua stagione peggiore l'anno scorso, dove per via di un infortunio ha di fatto corso solo cinque gare in sella alla Honda del team LCR. Quest'anno è passato in Yamaha ma la situazione non è affatto rosea, anzi, è l'unico pilota ad avere accumulato meno punti di Mir e Zarco e ha un punto in più di Pedrosa.
Parlare di rinnovo con Yamaha sembra quanto meno prematuro anche in considerazione del fatto che nessuno dei due si trova nella condizione di imporre delle condizioni. Il futuro di Rins è avvolto nelle nebbie più fitte, lo stesso pilota non ha idee particolarmente chiare in proposito: "Onestamente, no. Onestamente, sono lo stesso Àlex di prima, con la stessa fame di prima. Naturalmente non vedo l'ora che arrivi il prossimo anno. Però dobbiamo ancora parlare con Yamaha, non c'è ancora nulla sul tavolo. Vedremo come andrà a finire".
Niente di nuovo da Yamaha ma, guardando alla situazione degli altri team, non sembra ci siano opzioni più o meno interessanti per il pilota catalano. Certo, la situazione sarebbe profondamente diversa se Pramac o qualche altro team dovesse diventare un satellite della Yamaha. Se dovessero schierare quattro moto la situazione sarebbe diversa, ma per ora tutto tace.
La griglia si sta componendo, le possibilità diminuiscono e piloti anche più performanti scalpitano. Nei team ufficiali mancano i compagni di scuderia di Martin in Aprilia, Marini in Honda e Quartararo in Yamaha mentre, nei team satellite, la situazione sembra un po' più "fluida" con il solo Zarco confermato in Honda LCR.
Forse ora è meglio che team e piloti si concentrino sulla stagione attuale, perché anche se la vetta è riservata a pochi è importante migliorare nelle prossime gare per salire in classifica e, magari, trovare un buon ingaggio per il 2025 che sembra già qui, ma che arriverà tra 14 week end di corse.