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ITALBASKET, CHE FIGURA DI AMERICA. DiVincenzo rinuncia alla Nazionale dopo la mezza farsa della cittadinanza lampo “per meriti speciali”. Altro schiaffo agli azzurri di Pozzecco dopo Banchero. Intanto l’Under 20 vince gli Europei, ma...

  • di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

  • Foto: Ansa

30 luglio 2025

ITALBASKET, CHE FIGURA DI AMERICA. DiVincenzo rinuncia alla Nazionale dopo la mezza farsa della cittadinanza lampo “per meriti speciali”. Altro schiaffo agli azzurri di Pozzecco dopo Banchero. Intanto l’Under 20 vince gli Europei, ma...
Ma perché l’Italbasket si deve ridurre così? Ecco il nuovo schiaffo alla maglia azzurra dopo quello di Paolo Banchero, arrivato da Donte DiVincenzo, fatto diventare italiano per gli Europei e invece rimasto in America. Ma non hanno imparato niente Pozzecco, Petrucci & C.? Visto che ora convocano Thompson…

Foto: Ansa

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Doveva essere il giorno di Donte DiVincenzo, quello dell’arrivo in ritiro a Folgaria, il debutto simbolico con la maglia dell’Italia. E invece è diventato il giorno dell’ennesimo rifiuto, della nuova figuraccia. La guardia dei Minnesota Timberwolves non si unirà alla Nazionale per gli Europei in programma tra Lettonia, Cipro, Finlandia e Polonia. Non è partito dagli Stati Uniti. Non risponderà alla convocazione. Non vestirà l’azzurro. Il motivo ufficiale è un presunto infortunio al piede. Ma il clima è teso e lo confermano il ct Gianmarco Pozzecco e il responsabile delle nazionali maschili Gigi Datome in conferenza stampa. DiVincenzo non arriverà, e con lui svanisce l’investimento istituzionale e sportivo di questi mesi: il 14 luglio, il Consiglio dei Ministri aveva approvato la cittadinanza italiana “per meriti speciali”, poi ratificata dal presidente Sergio Mattarella. Il basket azzurro ci aveva creduto, si era speso. E ora si ritrova con niente in mano, ma soprattutto vittima dell'ennesima giravolta che dovrebbe far riflettere sui criteri e le modalità con cui vengono effettuate le convocazioni.

Donte DiVincenzo con la maglia di Minnesota
Donte DiVincenzo con la maglia di Minnesota Ansa

“DiVincenzo aveva tutti i titoli per diventare cittadino italiano e aveva manifestato entusiasmo per vestire la maglia azzurra”, aveva dichiarato il ministro Andrea Abodi. Ora quell’entusiasmo è evaporato. Come quando Paolo Banchero promise fedeltà all’Italia e finì invece per scegliere il Team Usa prima del Mondiale. Stesso copione: grande rincorsa, grandi speranze, gran rifiuto. E l’Italbasket resta la vera grande esclusa. Una beffa ancora più bruciante se si pensa a cosa è accaduto con l’Under 20: la Nazionale giovanile ha travolto la Lituania per 83-66 nella finale dell’Europeo. Un capolavoro di gruppo. Un trionfo che mancava da dodici anni. Mentre i senior inseguono americani riluttanti, i giovani cresciuti in Italia vincono e convincono. Ma il sistema, anziché puntare su di loro, sembra preferire scorciatoie provenienti dall’estero. Così, in attesa che Pozzecco provi a rimettere insieme i pezzi, si torna a parlare di Darius Thompson, americano con passaporto italiano per matrimonio, tra i candidati per sostituire DiVincenzo, giusto per ricommettere il medesimo errore, puntare su un altro americano.

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Anche lui è nella lista, anche lui potrebbe diventare “italiano” Fiba con la prima presenza ufficiale. Ma ancora una volta, il cuore dell’Italbasket si affida a chi arriva da fuori, mentre i dell’Under 20 continuano a crescere in silenzio. Il problema, allora, non è il piede dolorante di DiVincenzo. È un’intera strategia che si è dimostrata errata. Perché mentre l’Italia U20 trionfa in Europa, la Nazionale maggiore si fa prendere in giro da chi riceve il passaporto e poi resta a casa. Dopo Banchero, ora DiVincenzo. Non è che a forza di rincorrere americani che non ci scelgono stiamo perdendo di vista chi italiano lo è davvero e avrebbe voglia di sudare, vincere e onorare quella fottuta maglia?

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