Il 2024 sarà l'ultima stagione di Jack Miller in KTM, notizia che avevamo appreso con una buona percentuale di certezza un mesetto fa, quando Mattighofen aveva ufficializzato gli ingaggi di Enea Bastianini e Maverick Vinales per il 2025. Con quattro moto in pista, con Pedro Acosta perla preziosa da coccolare e custodire, con Brad Binder maturato tra i box della Casa austriaca e punto fermo dello sviluppo della RC16 dal 2020, Jack restava per forza di cose l'escluso. Una scelta non del tutto sorprendente, viste le difficoltà del pilota australiano nell'ultimo anno: in seguito ad un buon debutto di Miller sulla moto targata Red Bull in una prima metà di 2023 caratterizzata da tre podi e da diversi piazzamenti in top six, l'esperienza dell'ex compagno di squadra di Pecco Bagnaia si è progressivamente deteriorata. Tante cadute, tanti ritiri, risultati ai margini della top ten e un avvio di 2024 ancor più in salita con Jack che, fatto salvo un ottimo weekend di gara a Portimao (quinto al sabato così come la domenica), non è mai riuscito ad incidere. Né sul giro secco (notoriamente un suo punto di forza), né in gara, dove la gestione del consumo gomme è rimasto il suo tallone d'Achille.
Così, in un momento del genere, il numero 43 ha fatto un bel punto della situazione ai microfoni del collega spagnolo Manuel Pecino, al quale ha lucidamente spiegato i motivi di una sintonia mai sbocciata con la KTM: "Quest'anno la nuova gomma posteriore ha cambiato il comportamento di una moto che, in ogni caso, ha vinto la sua ultima gara nel 2022 con Miguel Oliveira in condizioni di full wet (Jack parla del GP della Thailandia, ndr). Se ho perso la mia velocità? No, in Germania sono stato nove secondi più veloce dello scorso anno. È vero, ho tagliato il traguardo 22 secondi dietro Pecco Bagnaia, ma questo dimostra il grande ritmo che tutti stanno tenendo. La mia velocità migliora ogni anno, e credo al 100% che se riuscirò ad ottenere qualcosa sulla moto che mi piace di più, allora potrò andare ancora più veloce. Come si è visto molte volte quest'anno, sono caduto mentre ero nel gruppo e cercavo di stare con i ragazzi. E non si tratta di essere lenti, si tratta di non sentirsi a proprio agio per spingersi ogni volta al limite assoluto".
Jack che, successivamente, ha escluso ogni fastidio per i modi e per i tempi con cui KTM gli ha comunicato la decisione: "Sono stato informato da Carlo Pernat, all'inizio, per vie secondarie. Ho saputo che Carlo aveva parlato alla radio di Bastianini, ma in ogni caso Pit Beirer (direttore sportivo di Mattighofen, ndr) mi ha chiamato subito e mi ha detto tutto. Insomma, li rispetto per averlo fatto. Non erano obbligati a farlo e l'hanno fatto. Ma comunque, stavamo lavorando su un obiettivo comune e loro hanno trovato una strada diversa. Ed è una scelta che spetta esclusivamente a loro". Impossibile non gettare un occhio ad un futuro prossimo in cui Miller si vede ancora pilota titolare della top class: "Non mi vedo da nessun'altra parte se non qui. Riesco ancora a migliorarmi giorno dopo giorno. Anche perché ho solo 29 anni; il problema è che sono arrivato in MotoGP quando ne avevo 19 e la gente mi percepisce come uno vecchio (ride). Sono soddisfatto di ciò che ho fatto, ma sento che posso dare ancora qualcosa. Ma se dovesse essere finita, sarà finita; non cercherò di aggrapparmi a un qualcosa che è un sogno morente. L'opzione collaudatore? Non direi di no, anche se guidare questa MotoGP è estremamente impegnativo per il tuo corpo, per la mente, per tutto. Fare tutto questo senza poi avere la gara alla domenica sarebbe strano, perché per me la gara è un allentamento della pressione". E questa, signori, è una delle frasi più intriganti pronunciate dai piloti quest'anno. Jack Miller, se dovesse restare sulla griglia di partenza, tirerà sempre fuori spunti interessanti.