Maledetto il giorno che t’ho scelta. E’ quello che sembrano dire gli occhi di Joan Mir ogni volta che lo telecamere lo pizzica a guardare la sua RC213V. Dopo la vittoria del titolo mondiale con Suzuki, infatti, il maiorchino è entrato in un loop di negatività che lo ha portato pure a scegliere Honda alla fine del 2022.

Nel Team Repsol c’era andato per spaccare tutto e dimostrare al mondo di non essere diventato campione del mondo per caso nel 2020 e aveva pure dichiarato che il suo obiettivo lì era prima di tutto quello di battere Marc Marquez. Solo che Marc Marquez, che non è l’ultimo arrivato, coltivava già ben altre ambizioni: andare via e mettere al sicuro il suo talento sopra una moto che risultasse realmente competitiva.

Risultato? Mir nella passata stagione è stato più sulla ghiaia che in sella, dando forfait anche in diversi appuntamenti, e il suo manager ha fatto di tutto per trovargli una collocazione altrove, anche rinunciando a un bel po’ di ingaggio. Invece niente: posto non c’era e per il maiorchino la scelta è stata una sola. Restare lì e provarci con quello che ha. Magari pure con la speranza di fare qualcosa di buono per fare in modo che a Ducati, KTM o anche Aprilia venisse l’idea di dargli un’altra possibilità. Ecco perché nelle prime uscite ufficiali è apparso meno nervoso del solito e forse anche più convinto di voler sposare la causa di Honda. L’arrivo del nuovo compagno di squadra, Luca Marini, gli ha poi permesso anche di ereditare la squadra che fino a ieri era stata di un certo Marc Marquez. Ma alla fine del primo week end di gara il risultato è stato sostanzialmente quello di sempre: esimo e con annesso lamento.
Solo che le lacrime di Mir, quest’anno, si asciugheranno più in fretta. Il perché l’ha spiegato lui stesso: “La mia moto è più veloce”. Andare forte in rettilineo, però, non basta e per l’ex campione del mondo c’è la piena consapevolezza di dover soffrire ancora, anche se qualcosa di buono comincia a vedersi. “Non penso che avrei potuto fare molto di più con il pacchetto che ho – ha detto Mir – La mia moto ha più o meno gli stessi problemi del solito, ma è sicuramente più veloce. Mi sono sentito un po' più a mio agio e penso alla prossima perché potrebbe andare un po' meglio. A Losail, probabilmente, ho sbagliato un po’ anche io. Ero lì con Quartararo e Vinales e mi sentivo bene, così ho iniziato a spingere, ma la gomma mi ha lasciato dopo due giri. Forse non avrei dovuto farmi prendere dall’entusiasmo e aspettare un minuto di più prima di aumentare il ritmo".
