"Tutti aspettano questo momento della stagione per capire quale sia il livello di ognuno, sono sempre molto eccitanti questi giorni prima della gara inaugurale. La pausa invernale? Penso sia stato un ottimo compromesso avere due tre mesi di stop per fare vacanza e poi per iniziare a mettere a posto la preparazione fisica" - Jorge Lorenzo è sorridente e rilassato quando da Dubai si collega con Matt Bird e Jack Appleyard, giornalisti del canale ufficiale della MotoGP, per sottoporsi una lunga intervista. Ad una settimana dalla gara inaugurale del 2024 in Qatar, il 99 si sbilancia in previsioni e commenti sulla stagione che sarà. Il cinque volte campione del mondo, innanzitutto, mette la Ducati sul trono: "Hanno una moto pazzesca e si sono mossi alla grande sul mercato, prendendo piloti giovani e talentuosi. Abbiamo visto che tutti i piloti tranne Luca Marini, che è stato sfortunato perché ha fatto tanti podi e diverse pole, sono riusciti a vincere con la Desmosedici. La sorpresa del 2023 per me è stata Fabio Di Giannantonio, che nella seconda parte di stagione ha avuto una crescita incredibile, come se fosse passato dalla notte al giorno, e forse nemmeno lui se l'aspettava. Sono molto curioso di vedere cosa potrà fare quest'anno. Allo stesso tempo non bisogna sottovalutare Alex Marquez; nel paddock è opinione comune che il più talentuoso dei Marquez sia decisamente Marc, ma Alex quando è a posto può fare bellissime gare, e sono sicuro che in diversi circuiti infastidirà il fratello".
A Jorge poi viene chiesto di esprimere le sue impressioni sui big, uno ad uno. Si comincia dal campione del mondo in carica, Pecco Bagnaia. Lorenzo loda il numero 1, con uno spunto interessante lo paragona alla migliore versione agonistica di stesso: "Pecco è come un robot, molto simile a me per certi versi. Ha bisogno che sia tutto perfetto per sentirsi forte e quando si sente forte diventa imbattibile. Penso che questi due titoli mondiali che ha vinto gli abbiano dato una grande consapevolezza dei suoi mezzi, in più conosce benissimo la Ducati. Nel precampionato ha continuato a dimostrare che ha tutto sotto controllo, che è ancora il migliore, ha spinto tanto secondo me anche per non dare particolari speranze agli avversari. Questaè una strategia perfetta. Allo stesso tempo però adesso è ora di fare sul serio e bisogna vedere gli altri come reagiranno, ma Pecco resta il favorito".
Dopo Bagnaia, si passa a Jorge Martín. Qui il Porfuera, dopo un'analisi interessante sul temperamento del connazionale, sembra lasciarsi sfuggire qualcosa che solo in pochi sanno. Si parla di mercato, del 2025, dell'eventuale promozione nel team ufficiale che dipende dal rapporto tra Martinator, il suo manager Albert Valera e Borgo Panigale. Il 99, i cui interessi sono stati gestiti per anni da Valera, probabilmente conosce la situazione in maniera molto più approfondita rispetto a quanto traspare dalle sue parole, che comunque forniscono intriganti indicazioni: "Di sicuro Martín ha fatto un grande passo avanti dal 2022 al 2023, si è preparato molto per essere forte, consistente e diminuire gli alti e bassi che aveva avuto nei primi due anni di MotoGP. Penso che non sia riuscito a vincere il Mondiale un po' per inesperienza e un po' per la sua emotività. In certi frangenti è stato molto caldo, fumantino oppure troppo sicuro di sé, penso a quando è scivolato in Indonesia mentre era primo con tre secondi di vantaggio. In alcune circostanze deve trovare il modo di rimanere più calmo, di essere più freddo, perché una piccola sbavatura può costarti molti punti e farti perdere il campionato. Se avrà imparato a gestire queste situazioni allora sarà pericolosissimo per Pecco e per tutti i piloti. Ducati che ora ha veramente tanti piloti fortissimi, quindi Jorge dovrà di nuovo dimostrare che può dominare le gare e il mondiale per convincere Borgo Panigale a promuoverlo nel team ufficiale. Se invece Ducati non fosse convinta, e se Jorge e il suo manager dovessero dare un ultimatum, Borgo Panigale potrebbe scegliere un altro pilota. Quindi Martín deve davvero dimostrare di essere superiore agli altri sette piloti Ducati".
Arriva il momento di parlare di Marc Marquez. Jorge nutre diverse perplessità sul 93, su un riscatto che in molti hanno messo in preventivo visti i tempi fatti registrare all'esordio in Ducati nel famoso martedì di test di Valencia: "Dopo quel giorno tutti pensavano che Marc avrebbe potuto vincere tutte le gare nel 2024. Ma per me non è così, abbiamo visto a Sepang che ha avuto diverse difficoltà, e io personalmente ho diversi punti di domanda su Marc. Il primo riguarda quanto tempo impiegherà per capire come guidare la Ducati, perché come si è visto nella conversazione che ha avuto con Pecco sta guidando ancora con uno stile Honda. La seconda questione si riferisce alla effettiva differenza che vedremo tra la Desmosedici GP23 e la GP24, perché se Pecco e Jorge dovessero avere una moto nettamente migliore di quella di Marc allora difficilmente si lasceranno battere. Il terzo punto di domanda coincide con la condizione fisica di Marc, perché quest'anno vedremo davvero se potrà ancora essere il pilota del 2019. Infine mi chiedo se la Ducati potrà dare il telaio e l'aerodinamica della GP24 a Marc nel corso della stagione (ride)"
Infine a Jorge, che nel 2024 sarà ancora opinionista per DAZN Spagn al fianco di Dani Pedrosa, viene chiesto l'immancabile pronostico sulla classifica finale: "Difficile farlo, ogni anno diventa più complicato decidere. Ma se devo sceglierne uno dico Jorge Martín, perché per il talento e la velocità che ha merita assolutamente di vincere un titolo. Non avrà vita facile ovviamente; metto poi Pecco secondo e Marc Marquez terzo".