Jorge Lorenzo l’ha detto chiaro e tondo quando, nel paddock di Jerez, l’abbiamo intervistato: “La Yamaha ha sbagliato a lasciarmi andare, avevo la giusta sensibilità sulla moto anche girando più piano degli ufficiali”. Eppure con i giapponesi Lorenzo ha ancora un legame forte e non potrebbe essere altrimenti visti i tre titoli mondiali vinti dal 2010 al 2015 in MotoGP. Così quando Dorna gli ha chiesto dell'affaire Razgatlioglu, lui non si è tirato indietro. Toprak ha già guidato due volte la Yamaha M1 e secondo Max Temporali - che segue la Superbike con la stessa attenzione con cui si segue un figlio nei suoi primi passi - è il turco a dover scegliere se passare in MotoGP o meno, perché a Iwata avrebbero già dato il via libera all'operazione. "È sempre una scommessa", ha detto Lorenzo in merito. "Non puoi sapere cosa succederà quando porti un pilota in un altro campionato. Anche se è molto promettente come Toprak, che è uno dei migliori piloti che la Superbike abbia visto negli ultimi 10 anni: la moto è molto diversa, decisamente più rigida e richiede grandissima precisione, non puoi fare errori e devi essere molto dolce nella guida".
Soprattutto però, Jorge spiega che rinunciare a Franco Morbidelli per Toprak Razgatlioglu sarebbe un errore: "Yamaha è una moto che si adatta molto a piloti che guidano così, per Morbidelli gli ultimi due anni non sono andati bene, ma lui è un buon pilota. Se fossi in Yamaha farei un tentativo con Toprak, non so se nel team ufficiale ma sicuramente gli darei una moto ufficiale. Proverei a tenere Morbidelli, perché non vedo alternative migliori. Se potessi metterei questi tre piloti su di una moto ufficiale. Anche perché Razgatlioglu cos’ha da perdere? Avrà sempre porte aperte in Superbike nel caso in cui le cose in MotoGP non dovessero andargli bene, ma deve provarci. Ha un talento così grande che dovrebbe fare un tentativo, poi se non andrà come previsto - come è successo con Ben Spies 10 anni fa - può sempre tornare in SBK. Penso che Toprak troverà un modo per andare forte anche con la MotoGP, è una questione di tempo. Ovviamente la MotoGP è complessa, devi gestire moltissime cose rispetto a vent’anni fa e tutto è determinante. Ti serve esperienza per essere competitivo, sicuramente non potrà essere così aggressivo come è oggi con la R1”.
Chissà se, in attesa di trovare un team satellite - Valentino Rossi non sembra intenzionato a farlo prima del 2025, e comunque vorrebbe una moto competitiva - Yamaha potrebbe davvero tentare una squadra a tre punte, un po' come aveva fatto HRC nel 2011 schierando Dani Pedrosa, Casey Stoner e Andrea Dovizioso nel Team Repsol.