Jorge Lorenzo ha fatto molto discutere in questi giorni. Il maiorchino è infatti stato estromesso dal ruolo di tester per Yamaha in seguito alle pessime prestazioni fatte registrare a Portimao. Paolo Ianieri della Gazzetta dello Sport ha fatto qualche domanda al 5 volte iridato sui suoi progetti futuri e sui principali contendenti al titolo in questa MotoGP 2020. Lorenzo come sempre non si è fatto pregare, regalando un’interpretazione tutta sua delle diverse dinamiche del motomondiale. Ecco gli spunti più interessanti.
“No, non corro, non mi considerano” - ha dichiarato Lorenzo sulla possibilità di sostituire Valentino Rossi durante la convalescenza da Covid. “Penso che, vedendo come nei test di Portimao non sia stato abbastanza competitivo non ci abbiano neanche pensato”. ha aggiunto il Maiorchino che, però, non si trattiene da mandare una frecciatina a Yamaha, la quale in questi mesi non ha mai richiesto il suo intervento. “In verità non ero tanto in forma. Mi avessero fatto girare come fa la KTM con Pedrosa, è chiaro che mi sarei allenato regolarmente, ma a giugno la Yamaha mi aveva comunicato che non ci sarebbero stati più test, normale che non fossi pronto. La chiamata per Portimao mi ha colto di sorpresa”.
Anche Valentino Rossi - prima del test di Portimao - aveva chiesto più o meno velatamente il motivo per cui Jorge non era stato sfruttato a dovere nello sviluppo. La sensazione è che forse Yamaha, complici anche le complicanze legate al Covid, abbia lasciato Jorge in un angolo senza considerare che per farlo rendere al meglio delle sue possibilità avrebbe dovuto chiamare più spesso. “Non puoi stare 8 mesi senza guidare una MotoGP, perdi tutto - ha dichiarato Lorenzo in merito -riflessi, capacità di reazione, ritmo. Ti sembra di andare forte e invece no. Serve un po’ di adattamento, ma io ho avuto a disposizione un solo giorno e mezzo, i meccanici dovevano volare a Le Mans per il GP. La squadra non era molto preparata, la moto era quella del 2019 e il circuito speciale, nuovo per tutti. Bello ma strano, impossibile andar forte”.
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D’altro canto Jorge non ha mai fatto nulla per mantenersi in forma, né in palestra (salvo quest’ultimo periodo) né tantomeno con un qualunque mezzo a motore che non fosse una fuoriserie guidata in città. Così al suo posto potrebbe arrivare Andrea Dovizioso. Interrogato in merito, Lorenzo ha confermato le voci: “Dicono di sì. - ha raccontato alla Gazzetta - Mi sorprenderebbe quel cambio, ma non sono io a scegliere. A me piacerebbe continuare perché la M1 è naturale per me. Dovessi andare all’Aprilia, l'altra opzione, non sarebbe poi così naturale. Dovizioso aveva un’opportunità d’oro di vincere il Mondiale senza Marquez, invece per un motivo o per l'altro non ne ha potuto approfittare. La sua prestazione non è stata quella degli ultimi anni e la moto sembra la stessa di sempre: molto potente, stabile, però continua a mancare la competitività a centro curva. Da fuori Dovi mi da la sensazione di non vedersi più dentro la MotoGP, e questo anziché dargli più motivazione e rabbia per andare più forte ha avuto l'effetto contrario. Si è un po’ spento mentalmente e credo abbia influito sul risultato”.
Poi Jorge passa ad analizzare gli altri piloti in lizza per il titolo: “Fabio era il favorito e non lo è più, non ha la costanza, la cosa più difficile in MotoGP. Perché cambiano le condizioni, ci sono piste che si adattano meglio a una moto, il fattore gomma ha reso tutto più imprevedibile rispetto ai tempi Bridgestone. E un pilota inesperto come Fabio magari soffre di più”. Anche su Maverick Vinales, suo sostituto sulla Yamaha M1 dal 2017, il maiorchino non ha avuto parole gentili. “Maverick è un pilota molto mentale (a sentire Vinales però è tutto il contrario) quando si sente forte può essere molto pericoloso, ma se dubita di sé stesso il rendimento cala molto. Non sta dimostrando quello che molti si aspettavano da lui, e tra questi mi ci metto anche io. Lui e Fabio sono tra i cinque piloti con più potenziale, sono giovani e veloci. Ma devono ancora dimostrare di essere campioni”.
Interrogato sul tema il 5 volte iridato ha detto la sua anche su Franco Morbidelli che, secondo Ramon Forcada (ex capotecnico di Lorenzo) ha molto in comune col maiorchino. “Franco è un pilota con una personalità molto semplice e simpatica, piace a tutti. Mi sembra un gran bravo ragazzo, sono contento che stia facendo bene. Se lo dice Ramon (che i due si assomigliano, ndr.) ci credo. L'unico peccato di Franco è che non è giovanissimo, è arrivato un po’ tardi in MotoGP e non gioca a suo favore. Ma non è tardi per provare a vincere dei Mondiali. Sarei contento se un giorno ci riuscisse”.
Infine Jorge si è concentrato sulla Honda: su Marc Marquez ha dichiarato che per il Cabronicito sarà difficile passare un anno senza correre (detto da lui…) perché “Per uno competitivo come Marc, mentalmente questa lesione avrà un grande effetto sulla sua testa. Non so se negativo o positivo, lo scopriremo nel futuro”. Quando l'intervistatore gli chiede se la Honda avrebbe dovuto aspettare anziché retrocedere subito Alex Marquez nel Team di Lucio Cecchinello però, Lorenzo si schiera dalla parte di Alberto Puig: “Quando il toro è già passato è facile ammettere l’errore. Prima di cominciare tutti criticavano la scelta di promuoverlo al fianco di Marc, ora è l’opposto. è facile giudicare a posteriori”
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