“Le prestazioni attuali di Jack Miller e Augusto Fernandez sono un po’ scarse” – Lo ha ammesso Pitt Beirer, responsabile racing per KTM, in una intervista con i colleghi di Motorsport Magazine in cui l’ex pilota e oggi manager austriaco ha provato a barcamenarsi anche tra le notizie di mercato. Era stato proprio lui, nel 2020, a dire che Jorge Martin non avrebbe mai più messo i piedi sulla pedana di una KTM. “Un pilota che ci lascia nella fase cruciale del passaggio in MotoGP, dopo essere stato con noi per tanti anni a aver vinto con noi, difficilmente potrà mai tornare con noi”. Parole, quelle di Beirer, dette nel 2020, quando Martin e Valera, in gran segreto, trovarono un accordo con Ducati e Pramac in barba alle clausole del contratto già in essere con KTM, con relative polemiche e minacce di portare tutte le carte in tribunale.
Nello sport, però, i “mai” valgono meno di niente. Soprattutto quando ci sono di mezzo tanti soldi e altrettante possibilità di vincere. Per questo Beirer, nell’intervista di Motorsport Magazine, non appare più così categorico rispetto alla possibilità di portare Jorge Martin in sella alla RC-16, per un dream team con Pedro Acosta. “Non siamo ancora nella fase più aggressiva del mercato e noi comunque abbiamo già ottimi piloti oltre a Pedro Acosta. Sarà interessante per noi vedere cosa farà Ducati” – ha spiegato. Un’analisi della situazione, quindi, ma pure una provocazione ai rivali di Borgo Panigale, che comunque dovranno rinunciare a qualcuno, con KTM che, eventualmente, non si lascerà scappare l’occasione di provare a sfruttare a suo vantaggio quello che accadrà.
E’ anche vero, però, che Beirer – sia che l’abbia detto per dovere aziendale, sia che ne sia convinto davvero – intende non mettere troppa pressione su Brad Binder. Se è vero, infatti, che Augusto Fernandez è quasi certamente spacciato e che Jack Miller dovrà accettare un passaggio in GasGas (o l’offerta che Honda gli ha fatto per portarlo nel Team Repsol), è altrettanto vero che Binder è ancora il pilota di punta in KTM. Ma il sudafricano dovrà metterci del suo per non rischiare di ritrovarsi con lo stesso contratto, visto che ha un biennale fino al 2026, ma con una moto senza il colore arancione sulla carena.
“È chiaro che in Ducati attualmente c'è un surplus di grandi piloti assolutamente eccezionali nel nostro sport – ha sibillinamente e provocatoriamente concluso Beirer - Ma dobbiamo anche stare attenti. Con Pedro abbiamo già in casa un vero diamante grezzo e anche Brad è dannatamente forte. Dobbiamo stare attenti a non lasciare che troppi piloti si scontrino tra di loro sullo stesso livello, perché è importante mantenere una buona atmosfera generale nel progetto”. Qualcosa che, pur senza dirlo esplicitamente, Beirer pensa che possa succedere in Ducati, dove i galli che cantano cominciano quasi a essere troppi e che costringerà quelli di Borgo Panigale a lasciare a piedi qualcuno. “Ovviamente – ha concluso il manager austriaco - staremo a guardare cosa farà Ducati: troppi piloti vogliono assolutamente un posto nel loro team ufficiale e ci saranno alcune facce deluse. E’ chiaro che a quel punto alzeremo il telefono in modo molto amichevole se qualcuno dovesse chiamare”. Anche se dall’altro capo del telefono, per intenderci, dovessero esserci quel Jorge Martine e quel Albert Valera (il suo manager) che quattro anni fa avevano tanto fatto arrabbiare KTM. Che il riferimento sia a Martin diventa chiaro in un altro passaggio dell’intervista, in cui Beirer dice chiaramente: “Marquez è il più grande, con lui abbiamo parlatolo scorso anno e ci disse che voleva tornare al top. Ci è riuscito e ora non penso sia disposto a cambiare nuovamente marchio: significherebbe per lui un inizio completamente nuovo. Marc è un gran pilota, ma non credo sia realistico per noi parlare di lui”.