Il 2024 se lo ricorderà per sempre, anche se dovessero arrivare altre gioie e altri titoli mondiali. Perché quello che Jorge Martin è riuscito a fare in questa stagione con la Ducati del Team Pramac resterà nella storia e perché probabilmente passeranno anni e anni prima che il pilota di una squadra satellite riuscirà di nuovo a sollevare al cielo la Coppa del Mondo. Un record che il madrileno ha voluto e meritato, ma anche un record che gli è stato in qualche modo permesso da una Ducati che ha mantenuto la promessa di piena sportività e identiche opportunità per tutti i suoi piloti. Un legame, quindi, quello tra Ducati e Martin che resterà comunque anche ora che mancano pochissimi giorni dal diventare definitivamente avversari, con il madrileno che in queste ore ha potuto però realizzare un altro sogno insieme alla Rossa: entrare in moto nello stadio della squadra di cui è tifoso sin da ragazzino.
Jorge Martin, infatti, è un grandissimo appassionato di calcio e non ha mai nascosto la sua fede per l’Atletico Madrid, con la società biancorossa che a pochi minuti dal fischio di inizio della sfida con il Getafe lo ha accolto nel suo stadio. Martin ha fatto il suo ingresso in sella a una Panigale V4, regalandosi un vero e proprio bagno di folla e ovazioni prima di scendere dalla moto e, Coppa del Mondo in mano, dirigersi a centrocampo. Per lui è stata, probabilmente, l’ultima uscita con Ducati del 2024, prima di potersi buttare a pieno titolo nella nuova avventura con Aprilia. Un marchio che ha voluto, una moto che ha già provato e che gli ha restituito sensazioni più che positive e una squadra tutta da scoprire a partire dal primo gennaio. Cominciando anche dal rapporto con il nuovo compagno di squadra, Marco Bezzecchi. I due sono stati rivali nelle categorie giovanili e nelle classi piccole del Motomondiale e come Martin ha raccontato non hanno mai avuto un rapporto di particolare amicizia.
“È chiaro che Bezzecchi – ha ammesso martin a Motorsport.com - non è stato il mio migliore amico negli ultimi anni. Da quando abbiamo combattuto in Moto3 abbiamo avuto molti scontri. In ogni caso, ciò che conta per me è che il mio compagno di squadra sia competitivo: se è in grado di darmi indicazioni per migliorare la moto, questo aiuterà anche me. E viceversa”. Zero spazio, dunque, a vecchie ruggini e solo tanta voglia di mettersi al lavorare prima possibile per aiutare Aprilia a crescere ulteriormente e magari regalarsi di nuovo la realizzazione di un grande sogno. A prescindere da quei discorsi che lasciano il tempo che trovano sulle gerarchie nel box o la leadership nelle squadre. “Anche se non sarò mai Aleix Espargaró – ha tagliato corto Martin - ora ho il ruolo di leader e come Campione del Mondo spetta a me guidare questo progetto Aprilia. Questo significa avere un buon rapporto con il mio compagno di squadra”.
Proveranno a battersi, quindi, come tutti fanno in ogni squadra, ma tenendo sempre come obiettivo principale quello della crescita di una moto che già in questo 2024 è stata l’unica capace di salire sul gradino più alto del podio oltre Ducati. A aiutarli, tenendo il timone tecnico del progetto, ci sarà Fabiano Sterlacchini che in questi giorni, ospite del TG3 Marche, ha già parlato di ottime premesse. “L'approccio di Martin e Bezzecchi a Barcellona – ha raccontato - è stato molto positivo sin da subito, chiaramente ci sono aspetti sul quale lavorare. Avere due piloti come Jorge Martin e Marco Bezzecchi, così veloci e precedentemente in sella ad una moto molto veloce come la Ducati, è sicuramente un'opportunità di crescita per noi. Se il buongiorno si vede dal mattino direi che possiamo essere soddisfatti".