C’è una tensione quasi teatrale nell’annuncio del ritorno in campo di Nick Kyrgios. Dopo infortuni e polemiche, l’australiano ha dichiarato: “Mi sento al meglio di come mi sia sentito negli ultimi due anni. Voglio provarci un’ultima volta prima di smettere”. Ma, più delle sue condizioni fisiche, a far parlare sono le sue nuove dichiarazioni incendiarie contro Jannik Sinner.
Ospite del podcast Nothing Major, Kyrgios ha confessato un desiderio quasi ossessivo di affrontare il numero uno del mondo agli Australian Open. “Voglio giocare contro Sinner,” ha detto, lasciando poco spazio all’immaginazione. La sua strategia? Trasformare la partita in “riot”, un caos dove il rispetto per l’avversario “andrà fuori dalla finestra” pur di vincere. Kyrgios ha chiarito che non si tratterà solo di un confronto tecnico: “Coinvolgerò il pubblico, renderò la partita una battaglia psicologica”.
Le sue parole, però, non sono piaciute a tutti (anzi). Sui social, molti tifosi hanno definito le sue affermazioni una mancanza di rispetto e hanno invocato un intervento dell’Atp e dell’Australian Open. E c’è chi ha persino suggerito la sospensione immediata di Nick: “Non è questo lo spettacolo di cui abbiamo bisogno”.
La rivalità (sono nella mente di Nick)
La rivalità (unilaterale) tra Kyrgios e Sinner ha radici nella vittoria dell’italiano al Miami Open del 2022, una partita dominata dal giovane altoatesino in due set. Ma da allora, Kyrgios non ha perso occasione per punzecchiare Sinner, soprattutto durante il caso doping che ha travolto il numero uno del mondo. Kyrgios non ha esitato a chiamarlo pubblicamente “doper” e a richiedere una squalifica, aggiungendo benzina sul fuoco in un caso già carico di tensioni (senza dimenticare le battute sull’ex fidanzata Anna Kalinskaya, messasi poi con Jannik).
Nonostante le provocazioni, il record di Sinner parla chiaro: un impressionante 53-3 nel 2024 con il 94% di vittorie, soprattutto sui campi in cemento, il suo terreno preferito. I fan di Sinner sembrano fiduciosi: “Anche con il pubblico contro, Jannik lo distruggerà”, ha scritto un utente sui social.
Le polemiche, però, non si fermano alle dichiarazioni pre-partita. La reputazione di Kyrgios come “bad boy” del tennis è consolidata da episodi come il litigio con l’arbitro Carlos Bernardes a Miami nel 2022, quando un’interferenza tecnica lo portò a esplodere in campo. “Licenziate tutti e ricominciate da capo,” urlò Kyrgios, aggiungendo che sarebbe lui l’uomo giusto per gestire il tennis mondiale.
Ora, con gli Australian Open alle porte, l’attesa per un possibile scontro tra Kyrgios e Sinner cresce. La domanda è: assisteremo a una semplice partita di tennis o a uno spettacolo degno di un palcoscenico drammatico? Di certo, tra il talento glaciale di Sinner e l’irriverenza vulcanica di Kyrgios, il tennis potrebbe trovare una delle sue storie più appassionanti.