Jorge Martin ha concluso il week end di gara in Qatar dicendosi soddisfatto, anzi, lo ha definito "un grande fine settimana". E in effetti iniziare la stagione con polre position, vittoria nella gara Sprint e terzo posto nel GP della domenica è tutto di guadagnat. Certo, il fatto che Pecco Bagnaia domenica abbia dato una così forte prova di superiorità deve aver tolto qualche certezza allo spagnolo che, in classifica, si trova terzo dietro un efficacissimo Brad Binder. Poi, in un'intervista a Motogp.com, ha rilasciato alcune dichiarazioni che lasciano quanto meno perplessi: "Penso che abbiamo dimostrato la velocità che abbiamo; da un lato sono fiducioso che quando avremo la moto al 100% potremo essere imbattibili. D'altra parte, non so quando accadrà".
Verrebbe da chiedergli: ma in che senso, Jorge? Hai vinto la Sprint, la stessa moto ha stravinto domenica. Eppure sembra proprio che sulla Desmosedici GP24 manchi ancora qualcosa. "Abbiamo un problema di chattering (vibrazioni, ndr) che, per esempio, non mi permette di usare il freno posteriore. In alcuni momenti non posso sfruttare i miei punti forti della guida. Quindi aspettiamo, lasciamo lavorare gli ingegneri. Farò la mia parte. Ora devono sistemare e fare la loro. Ieri, dopo la Sprint, ti avrei detto che salire sul podio oggi sarebbe stata davvero dura. Invece oggi avevamo il potenziale per vincere. Non sono felice al 100%. Forse le gomme erano perfette all'inizio della gara ma poi Pecco mi ha superato e tutto è cambiato, perché penso che la pressione del mio anteriore sia diventata un po’ alta. Ma sono felice. In gara il ritmo è stato veloce, a due giri dalla fine sono riuscito a fare 1m52.7 per staccarmi da Marc e quasi raggiungevo Brad. Comunque porteremo degli aspetti positivi a Portimao. Con la nuova moto non sto guidando al 100% in termini di pacchetto, quindi credo che se miglioreremo potrò essere molto più competitivo".
Sentire un Martin che rilascia certe dichiarazioni ci la scia un po' perplessi. La sensazione è che stia dicendo a Ducati che vorrebbe essere ascoltato anche lui nello sviluppo della moto, che se avesse una Desmosedici ufficiale, anzi più rossa di com'è e per nulla viola, potrebbe fare ancora meglio... il che magari è anche vero, ma se c'è un modo di convincere è come ha fatto lo scorso anno, ovvero giocandosi il mondiale. Certo è che, oltre ad Enea Bastianini, quest'anno a giocarsi la moto rossa c'è anche Marc Marquez. Il quale sembra fortemente intenzionato a vincere la sfida.