Il colosso indiano Bajaj ha ufficializzato un prestito da 566 milioni di Euro a favore di KTM AG (avevamo anticipato tutto qui), confermando il suo ruolo di salvatore dello storico marchio motociclistico austriaco, attraverso la Bajaj Auto che ha sede in Olanda. Lo ha ufficialmente annunciato la stampa indiana, spiegando che l’operazione è finalizzata a scongiurare il default e, di fatto, anche a salvare i significativi investimenti già fatti da Bajaj per KTM. Si stima, infatti che il totale degli aiuti sia arrivato nel tempo a 1,2 miliardi di Euro. Nonostante l’immissione di liquidità, restano però forti dubbi sulla sostenibilità del progetto MotoGP, con il team ufficiale KTM Factory Racing che potrebbe subire riduzioni di budget già dalla prossima stagione. Se non, addirittura, uscire clamorosamente di scena prima della scadenza del contratto con Dorna, che prevede la permanenza del marchio nel Motomondiale fino al 2027.

Negli stessi articoli della stampa indiana si legge che KTM è finita nei guai in seguito all’acquisizione di MV Agusta e, soprattutto, a investimenti troppo pesanti per la MotoGP. Un segnale, quindi, che per l’investitore asiatico, che già possedeva il 49,9% delle azioni, le corse potrebbero non essere considerate strategiche. Ora che, in cambio del prestito, la società indiana potrebbe arrivare a ottenere una quota maggioritaria del 63% e il via libera a un drastico piano di riorganizzazione, le priorità sono altre: la riduzione del 20% della forza lavoro negli stabilimenti europei, la razionalizzazione della gamma con l’eliminazione di modelli poco redditizi e l’accelerazione dello sviluppo di un nuovo motore bicilindrico da 850cc.

In ambito sportivo, nonostante le rassicurazioni ufficiali sulla continuità del programma MotoGP, fonti interne segnalano tensioni sulla destinazione delle risorse. Anche perché restare oltre il 2027 significherebbe raddoppiare l’investimento per sviluppare un prototipo che risponda alle nuove norme imposte a partire dal 2027. Il ritorno non è assicurato e nemmeno prevedibile e, anzi, almeno in questa fase partecipare ancora al campionato mondiale di MotoGP potrebbe significare spendere senza effettivi riscontri. Bisognerà, quindi, provare a convincere quella che a tutti gli effetti possiamo definire “la nuova proprietà” di KTM e la prima occasione sarà già questo fine settimana a Silverstone.
Pedro Acosta, reduce da una Le Mans condizionata dalla pioggia, non ha ancora “potuto provare” il suo braccio finalmente funzionante dopo l’intervento per ridurre i sintomi della sindrome compartimentale, mentre Brad Binder è chiamato a raddrizzare una stagione che per lui ha avuto un inizio terribile. Paradossalmente quelli più galvanizzati, attualmente, sono nella squadra satellite, con Maverick Vinales che è riuscito a diventare il pilota di riferimento grazie a una costanza finalmente trovata e a risultati sempre in crescita. “Ogni fine settimana – ha detto il pilota spagnolo – la moto ci regala sensazioni migliori. Silverstone mi piace e sono convinto che potremo fare bene”. E magari aiutare KTM a convincere i nuovi capi che abbandonare la MotoGP sarebbe un errore. A dare una mano ci proverà anche Enea Bastianini, che però al GP d’Inghilterra dovrà scontare una penalità per via dell’incidente con Pecco provocato a Le Mans. “Silverstone – ha però detto l’italiano - è uno di quei circuiti in cui mi sono sempre sentito a mio agio. L'anno scorso è stato fantastico e, anche se le condizioni saranno diverse, penso che potremo ottenere buoni risultati”
