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L'effetto domino causato
dal ritiro di Honda:
ecco cosa potrà succedere

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

2 ottobre 2020

L'effetto domino causato dal ritiro di Honda: ecco cosa potrà succedere
Doccia gelata sulla Formula 1 in un venerdì senza monoposto in pista: la Honda lascerà il circus a fine 2021

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Chissà che non fosse proprio l'attesa di questa notizia bomba sul futuro della Formula 1 il motivo per cui Toto Wolff e Lewis Hamilton tardassero tanto a firmare i rispettivi contratti con Mercedes. Già, perché l'annuncio dell'addio di Honda - a partire dal 2022 - rimescola le carte di una Formula 1 in cui tira aria di cambiamento vero. 

Il 2022 sarà quindi non solo l'anno del nuovo regolamento, dei contratti in scadenza e delle tante attese su quello che potrebbe essere l'inizio di una nuova era, ma sarà anche la prima stagione di Red Bull e AlphaTauri non motorizzate Honda. Dopo i problemi della casa giapponese con McLaren (ricordiamo tutti il famoso GP2 ENGINE di Fernando Alonso) Honda sembrava aver messo radici profonde con i successi di Red Bull e AlphaTauri, costruendo le basi per un futuro insieme. 

 

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I giapponesi puntano però su un futuro green, scegliendo di utilizzare le risorse a disposizione per svilupparsi nel campo dell'elettrico e dell'idrogeno, lasciando fuori dai giochi la Formula 1 per arrivare alla Carbon Neutrality entro il 2050. 

Ma adesso? Cosa faranno le due scuderie rimaste senza motori? 

Una botta sul circus come questa potrebbe avere grosse ripercussioni anche per gli altri team, con sedili in bilico, piloti che si muovono e scuderie dal futuro sempre più incerto. 

Già perché Red Bull e AlphaTauri hanno firmato il Patto della Concordia, che li vincola a rimanere in Formula 1 fino al 2025, ma essendo l'accordo privato non si conoscono le clausole per rescindere il patto. Si parla però della possibilità di uscire dalla Formula 1 annunciando il proprio ritiro entro l'inizio della stagione precedente a quella dell'addio. 

 

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Al momento però la soluzione dell'addio delle due scuderie è quella più improbabile mentre, quella più accreditata, sarebbe un ritorno dei motori Renault. Il regolamento della Formula 1 infatti impone alle scuderie che non hanno clienti, o che ne hanno in numero minore rispetto ad altri, di trovare un accordo economico per fornire motori a chi, al contrario, non è indipendente nella motorizzazione. 

Non c'è quindi il pericolo che la Red Bull rimanga senza motori ma la Renault sarebbe una soluzione interessante per loro? O un ripiego difficile da accettare proprio all'inizio di un nuovo ciclo come quello del 2022? 

Le altre soluzioni sulla piazza sono le richiestissime Mercedes e Ferrari ma, nel caso Red Bull scegliesse la prima, quella dei tedeschi diventerebbe una quasi egemonia di motori, perché ai già numerosi clienti Mercedes si aggiungerebbero le due orfane di Honda. Ferrari sarebbe al contrario una scelta molto rischiosa per le austriache, visti i risultati disastrosi del motore di quest'anno. 

I punti di domanda sono ancora tanti ma è una cosa è certa: questa bomba muoverà anche il futuro di alcuni piloti e delle loro carriere. Max Verstappen, ormai un veterano della Formula 1 nonostante i suoi 23 anni, potrebbe non apprezzare l'ennesimo cambio di motorizzazione sulla sua Red Bull e pensare di prendere altre strade. 

Una di queste, la più importante per lui, sarebbe tentare un passaggio in Mercedes nel 2022. E Hamilton? Lewis potrebbe ritirarsi dopo la vittoria dell'ottavo titolo oppure le due stelle potrebbero scambiarsi i sedili, con Hamilton che tenta una nuova sfida su una Red Bull completamente nuova. 

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Ma se Verstappen dovesse salutare il suo toro, sono molti quelli che potrebbero volere la sua posizione. Piloti minori o campionissimi in cerca di un ultimo titolo prima del ritiro, come Sebastian Vettel. Il tedesco inizierà l'anno prossimo la sua nuova avventura con Aston Martin ma, nel caso dovesse liberarsi un sedile interessante, Seb potrebbe decidere di tornare. casa. 

Ultima ma non ultima è la situazione in Ferrari: Charles Leclerc, cresciuto e maturato a Maranello, non sta vivendo nel migliore dei modi il periodo nero per la sua rossa e - a fine 2021 - potrebbe valutare altre strade. Così come il suo compagno di squadra Carlos Sainz, che al momento ha in mano un contratto di una sola stagione. Per i due non sarebbe molto sensato lasciare la rossa prima del 2022, anno su cui Maranello sta puntando tutto, ma a volte l'insoddisfazione può portare a scelte apparentemente prive di senso. Alle loro spalle ci sono tutti gli altri: dall'ex Red Bull Daniel Ricciardo, alle giovani nuove leve di una Formula 1 che sta cambiando faccia. 

E se quello che vedremo sarà davvero un effetto domino su tutto il circus, allora, non dovremo certo aspettare molto. 

 

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