Carlos Alcaraz non si ferma più. Con la vittoria al Queen’s, il campione di Wimbledon in carica si è preso altri 500 punti e ha ridotto lo svantaggio da Jannik Sinner in classifica Atp a 1.130 punti. Un gap che fino a due mesi fa sembrava incolmabile (erano oltre 3.500), ma che adesso costringe l’azzurro a guardarsi ad avere una fretta fino ad allora sconosciuta. E occhio, appunto, perché lo spagnolo ha ritrovato ritmo, fame e voglia di dominare proprio mentre Sinner incassa la battuta d’arresto di Halle e si prepara a difendere i punti della semifinale a Wimbledon 2023. Alcaraz, al contrario, ne difenderà 2.000. Ma se il trend è questo… I numeri parlano chiaro. Alcaraz ha infilato Montecarlo, Roma, Parigi e Londra. Sinner, fermo per squalifica e poi stremato dalla finale del Roland Garros, ha saltato i tornei più caldi sulla terra e ha appena perso 450 punti per l’eliminazione precoce a Halle contro Bublik. Proprio Bublik, il kazako imprevedibile e ingiocabile nei giorni di grazia, che ora anche Daniil Medvedev non vuole più incontrare.

Anzi, nel suo discorso post-finale a Halle (persa proprio contro Bublik), il russo ha ironizzato: “Spero sia nel tabellone di Carlos o Jannik a Wimbledon, magari al terzo o quarto turno. Così magari ci scappa una sorpresa”. E in effetti il rischio c’è. Perché Bublik è un avversario che ha appena battuto il numero uno al mondo, ha vinto il suo secondo titolo a Halle e ha raggiunto la 30ª posizione nel ranking. Quanto basta per entrare tra le teste di serie ai Championships e diventare il classico cliente scomodo per chiunque. Compreso Alcaraz, che con Bublik non ha ancora giocato un match ufficiale. Il ranking aggiornato del 23 giugno, utile per la compilazione del seeding di Wimbledon, conferma le gerarchie: Sinner resta primo con 10.430 punti, Alcaraz insegue a 9.300. Dietro di loro Zverev staccato, mentre Jack Draper firma il sorpasso su Djokovic e sale alla quarta testa di serie nel torneo di casa. Proprio Jiri Lehecka, finalista al Queen’s e sconfitto da Alcaraz, entra nella top 25, mentre Medvedev, finalista a Halle, rientra nella top 10. Ma la vera notizia è che Carlos Alcaraz ha dato un’altra mazzata psicologica, vincendo, come Nadal, Roland Garros e Queen’s nello stesso anno. Non era mai successo a nessun altro. E mentre tutti pensano a Sinner, è lo spagnolo che si avvicina. Anche nei numeri. Anche nel morale.