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L’hanno chiamato GP del Qatar perché “banco di prova emotivo” sembrava troppo: non solo Marquez vs Bagnaia

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

9 aprile 2025

L’hanno chiamato GP del Qatar perché “banco di prova emotivo” sembrava troppo: non solo Marquez vs Bagnaia
Ok Marc Marquez e Pecco Bagnaia che a Lusail proveranno in ogni modo a mettersi i piedi in testa per qualcosa che vale molto di più dei 37 punti in palio, ma il GP del Qatar varrà tantissimo anche per altri protagonisti della MotoGP. Perchè, come direbbe Vasco, "ognuno nel suo viaggio, ognuno diverso", sono già in tanti a giocarsi tantissimo...

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Sarà che per anni s’è cominciato lì, sarà che si corre di notte e la suggestione è doppia, ma il GP del Qatar ha sempre avuto quel fascino che si riserva agli appuntamenti cruciali. Le statistiche dicono che chi vince a Lusail spesso si porta a casa anche il titolo, ma sono, appunto, fredde cabale che servono a poco alla vigilia di quella che per molti è già il primo vero snodo di questa MotoGP 2025. La portata principale di un banchetto che si annuncia ricchissimo, chiaramente, è quella che avrà come “ingredienti principali” Marc Marquez e Pecco Bagnaia. Ma intorno a quella portata ce ne saranno altre che oggi, quando mancano ancora 48 ore a accendere le moto, fanno già delle notti si Lusail il primo vero banco di prova emotivo.

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Pecco, Marquez e la guerra di nervi

Jack Miller, in una recente intervista, ha detto che Lusail per Pecco Bagnaia è quasi come Austin per Marc Marquez. Un modo per dire che adesso, per la prima volta in questa stagione, il favorito è l’italiano. Ha già vinto in Qatar e, più che in altri circuiti, ha dimostrato qui il campione che è. E Marc Marquez, che invece a Lusail non ha mai trovato il feeling perfetto che invece riesce a trovare in altre piste, lo sa benissimo. Quello che è successo a Austin, con i 25 punti lasciati su un cordolo bagnato preso con un po’ troppa leggerezza, però, lo mette adesso nelle condizioni di voler dimostrare che il suo compagno di squadra, che è anche il suo primo rivale per il titolo mondiale, non è al riparo da errori. Metterà pressione e lavorerà ai fianchi, sfruttando, appunto, il vantaggio di chi, per una volta, non è il favorito.

Sarà prima di tutto una guerra di nervi tra i due, con Pecco che vorrà capitalizzare al meglio un circuito che gli piace e Marc Marquez che, dalla sua, vorrà rendersi protagonista di una prova di forza con il doppio scopo di accumulare ulteriore vantaggio e, soprattutto, di dimostrare di essere l’unico avversario di cui può aver paura dopo l’erroraccio di Austin.

Bagnaia Marquez1
Pecco Bagnaia e Marc Marquez

Occhio al terzo incomodo, che è pure leader della classifica

A vendere cara la pelle, di diritto ma soprattutto per meriti, ci sarà anche Alex Marquez. E’ lui il leader della classifica generale e i sei secondi posti in sei gare tra Sprint e GP lunghi raccontano un pilota che sembra essere entrato nella dimensione perfetta tra feeling con la nuova Desmosedici e rapporto speciale con un box, quello del Team Gresini, che in molti definiscono come il migliore possibile di tutta la MotoGP.

Le caratteristiche del circuito di Lusail si sposano bene con quelle della guida del più piccolo dei fratelli di Cervera che oggi, dopo Austin, ha pure la certezza che persino i “non umani” come suo fratello possono sbagliare. Il fatto che poi i due del Team Lenovo si marcheranno in Qatar in maniera più stretta di quando abbiano fatto fino a ora, mette Alex Marquez quasi nella condizione di osservatore privilegiato, ma comunque direttamente interessato. Pronto, in sostanza, a trasformare in oro ogni errore degli altri e, soprattutto, a dimostrare che non si sale per sei volte consecutive sul podio solo per caso o per mera fortuna. In particolare adesso che il suo nome è quello in cima a tutti.

Alex Marquez Marc Marquez MotoGP 2025
Alex e Marc Marquez

Di Giannantonio e Bastianini: quelli che hanno già vinto a Lusail

Spirito e posizioni sono sicuramente differenti, ma Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio hanno già vinto in MotoGP in Qatar. Per entrambi, uno nel 2022 e l’altro nel 2023, è stata la loro prima vittoria nell’Olimpo delle corse in moto e in questo 2025 si trovano davanti a una grande occasione. Il primo, Enea Bastianini, per far capire definitivamente a KTM – anche s e non è certamente la vittoria l’obiettivo possibile - che è su di lui, oltre a Pedro Acosta, che dovrà puntare per raddrizzare una stagione cominciata peggio di quanto ci si aspettasse.

L’altro, Fabio Di Giannantonio, perché per la prima volta in questo 2025 scenderà in pista nella migliore condizione fisica dopo il calvario dell’inverno scorso e dei postumi dell’incidente nel Day1 dei test a Sepang. Il romano guida una Desmosedici identica a quella di Marc Marquez e Pecco Bagnaia e già a Austin è riuscito a salire sul podio dopo una gara di concretezza e sostanza. L’affilatura in più per la sua punta e per quella di tutto il Team Pertamina VR46 potrebbe essere proprio l’asfalto di Lusail, soprattutto adesso.

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Enea Bastianini vincitore in Qatar nel 2022

Pedro Acosta e l’ora di dimostrare

Un altro che a Lusail si gioca tantissimo è Pedro Acosta. Perché la pista consente alla RC16 di soffrire meno l’atavico problema dell’usura delle gomme e perché il giovanissimo fenomeno spagnolo ha già sbagliato troppo, probabilmente un po’ condizionato anche dalle tantissime voci di mercato sul suo conto. Cadere in Thailandia e cadere ancora a Austin è tutto ciò che non avrebbe dovuto fare, anche perché in KTM hanno più volte ribadito che si guarderà la classifica se dovessero esserci aggiornamenti per un solo pilota. E oggi Pedro Acosta non è il migliore dei piloti KTM in classifica.

Tornare da Losail con il primato del marchio riconquistato e una iniezione di fiducia significherebbe anche cominciare a aprirsi l’unica prospettiva che il 37 vorrebbe aprirsi davvero: trovare una Ducati per il prossimo anno. Perché è vero che Honda e Yamaha gli hanno già fatto sapere che farebbero follie per lui, ma Acosta ha già risposto che non sono i soldi e ingaggi faraonici ciò che insegue. Un modo per dire “datemi una Ducati e non ci penserò due volte a rinunciare a tutto l’oro del mondo”. Solo che in Ducati hanno già dimostrato di volere solo quelli che sanno vincere o, al limite, che sanno leggere le situazioni evitando di sbagliare troppo.

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Pedro Acosta e il pasticcio della Thailandia

Aprilia e la festa di notte prima di cominciare

Definire un GP “banco di prova emotivo” non è solo qualcosa che dovrebbe far pensare all’ansia da prestazione o comunque a quelle sensazioni negative di chi è consapevole di giocarsi tanto. C’è anche un risvolto positivo, fatto più di sorrisi che di visi tirati e la prova di questo, nel fine settimana di Lusail, sarà nel box di Aprilia. Sì, perché al di là del risultato, un traguardo sarà già raggiunto: ritrovare Jorge Martin e sentire per la prima volta come suona l’RS-GP con l’1 sul cupolino. La bandiera a scacchi del GP del Qatar per Aprilia segnerà, quindi, non la fine di un fine settimana di gare, ma un vero e proprio inizio.

Vale per la squadra, vale per Jorge Martin e vale, in qualche modo, anche per Marco Bezzecchi, che potrà lavorare in maniera differente rispetto a come fatto fino a ora. Non fosse altro che per la possibilità di confrontare i dati con il campione del mondo in carica e portare avanti lo sviluppo, senza nulla togliere a Lorenzo Savadori, su un binario finalmente doppio.

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Jorge Martin nell'unica apparizione con il numero 1 sul cupolino

Fabio Quartararo e Luca Marini: il mercato è già cominciato

Difficilmente correranno per la vittoria, ma il GP del Qatar sarà un banco di prova emotivo anche per Fabio Quartararo e Luca Marini. Il primo soffre le difficoltà della Yamaha, ma a Austin ha subito una lezione dal compagno di marchio Jack Miller, che guida una moto satellite. Si vede che non è contento e che probabilmente i dodici milioni di Euro a stagione che incassa gli stanno stretti rispetto ai sorrisi che possono ostentare i piloti che invece guidano moto competitive. Il francese vuole definitivamente capire quali sono i reali margini di crescita della Yamaha e il Qatar è il luogo ideale per farlo, visto che la M1 ha trovato una buona velocità di punta e che sulla pista di Lusail questa caratteristica potrà rivelarsi particolarmente utile.

Discorso diverso, invece, per Luca Marini. Anche l’italiano ultimamente è finito al centro di voci di mercato, visto che per la Honda ufficiale dell’anno prossimo s’è già parlato di Johann Zarco, ad oggi migliore dei piloti HRC, e addirittura di Toprak Razgatlioglu. Marini, però, ha mostrato una buona crescita e soprattutto è tra i piloti Honda quello capace di più costanza (anche se senza picchi particolari), ma a Lusail è già salito sul podio, insieme a Pecco e Di Giannantonio, quando guidava la Ducati dell’allora Team Money VR46. La pista, quindi, gli piace e portar e in alto la Honda, proprio nella notte di Lusail, significherebbe mettere una seria ipoteca sul prolungamento di contratto.

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Luca Marini terzo in Qatar nel 2023

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