Michelin porta in pista, per una questione di costi e gestione del budget, anche pneumatici avanzati dai gran premi precedenti. Si tratta di gomme assegnate ai vari team e che, però, non sono state utilizzate. Alla fine di ogni gran premio, quindi, questi pneumatici, che sono stati per giorni nelle termocoperte, vengono restituiti a Michelin che poi li redistribuisce al gp successivo, sempre attraverso sorteggio. Sono tanti, però, i piloti che hanno espresso dubbi sull’efficacia di queste gomme, ritenute meno performanti di quelle nuove. Piero Taramasso già nelle scorse settimane aveva affermato che differenze reali non ce ne sono, così come accertato dal produttore francese che sulla questione ha effettuato approfonditi studi, e che molti piloti erano riusciti a fare i loro tempi migliori pur avendo utilizzato i temutissimi pneumatici preriscaldati.
Rassicurazioni, queste, che però non hanno convinto molti all’interno del paddock, con Maverick Vinales, Pol Espargarò e il campione del mondo Joan Mir che non avevano usato toni leggeri sull’argomento. “Per i giri veloci –ha detto proprio Joan Mir dopo il Qatar - ho dovuto usare due gomme preriscaldate e non ho trovato il grip. La moto slittava e era inguidabile”. Parole, le sue, in linea con quelle di molti colleghi di altri team, con Michelin che, però, è rimasta ferma sulle sue posizioni. Confermando i risultati degli studi condotti.
Ma la polemica non si è fermata e, ora, il produttore francese ha rilanciato con una proposta che ha il sapore della provocazione: offrire in futuro solo pneumatici preriscaldati per porre fine alle lamentele. Una ipotesi, questa, che non sembra trovare il minimo consenso tra i piloti, convinti che sia anche una questione di scarsa sicurezza. Il primo a bocciare senza appello l’idea è stato il sudafricano Brad Binder, che s’è lasciato scappare un commento piuttosto velenoso, poi riportato da speedweek.com: “E’ la peggiore idea che abbia mai sentito”.
Il pilota della KTM ha infatti portato l’esempio della sua personale esperienza: “Al Gran Premio di Spagna, a Jerez, in Q2 avevo solo una gomma rimasta. Ho montato una gomma anteriore usata e la gomma posteriore era preriscaldata. Mi sentivo come se stessi guidando per il percorso con una roccia sulla schiena. La moto continuava a impazzire e io non potevo fare niente. Questo è pericoloso. Raccogliamo dati e riferimenti per capire esattamente quanto possiamo spingere e poi prendiamo un pneumatico che è già stato riscaldato in precedenza e salta ogni parametro. Tutto diventa imponderabile e quindi troppo pericoloso. Spero che l’ipotesi di portare ai gran premi solo gomme preriscaldate non trovi mai sostegno e consenso".