La MotoGP sta cambiando. Lo abbiamo visto nella giornata di ieri, quando è stato annunciato un restyling grafico sia del logo che di tutto ciò che viene scritto o disegnato, e lo vediamo oggi, con un importante novità legata al regolamento tecnico. Ma andiamo con ordine: il 17 novembre, a Valencia, Dorna presenterà la nuova veste grafica della MotoGP, che cambierà la sua estetica in attesa dell’arrivo sempre più imminente di Liberty Media seguendo tutta una serie di novità - una su tutte l’introduzione della Sprint il sabato - pensate per rendere più interessante lo spettacolo di un weekend di gara.
Ora, più che altro per una tematica di contenimento dei costi, la FIM ha deciso di congelare lo sviluppo motoristico per il 2026, in modo da consentire ai costruttori di lavorare a pieno regime sul cambio regolamentare che entrerà in vigore dal 2027. Ricordiamo, a questo proposito, che la MotoGP del futuro si baserà su moto tendenzialmente più piccole, lente (i motori scenderanno a 850cc) e meno sofisticate, almeno per quanto riguarda l’aerodinamica che verrà limitata e gli abbassatori che saranno vietati. Succede quindi che i motori battezzati per il 2025 dovranno essere impiegati anche per il 2026 e saranno sostituibili soltanto componenti che soffrono di difetti di progettazione dimostrabili che vanno ad incidere su sicurezza o la normale durata, sempre a patto che non ci sia un miglioramento delle prestazioni.
Ducati continua ad avere il coltello dalla parte del manico quindi, e al netto di tutto lo sviluppo che si potrà portare avanti sul resto delle aree di intervento (ciclistica, aerodinamica, elettronica…) il cuore delle prossime MotoGP rimarrà invariato fino al cambio regolamentare. Il che, al netto di qualche possibile sorpresa, significa indirizzare in maniera netta i due prossimi titoli mondiali a Borgo Panigale. Lo sapevamo? Sì, ma questa sembra una conferma abbastanza definitiva.