Ora la squadra non è più del cuore, ma sulla pelle. Si chiama “Barça per sempre” l’iniziativa lanciata dal Futbol Club Barcelona per i tifosi che vogliono “marchiare” per sempre, o quasi, la loro passione per la squadra blaugrana. Una serie limitata di 1889 (che è l’anno di fondazione della società catalana) tatuaggi ufficiali, messi in vendita per la modica cifra di 1.125 euro, manodopera compresa. “L’orgul culé es porta a la pell” (“El orgullo culé se lleva en la piel”, in spagnolo), l’orgoglio culé si porta sulla pelle, si legge nello store online del Barcellona. Dove culé è esattamente quello che pensate, ma è anche il soprannome dei tifosi del Barcellona.
A disposizione 31 disegni diversi, realizzati dal network di tatuatori digitali Oshun. Nel bouquet troviamo l’attuale logo e quelli precedenti del club, lo stadio Camp Nou stilizzato e altro ancora. Non solo. Compresi nei 1.125 euro, il certificato ufficiale numerato di “culé skin”, che offre vantaggi e sconti speciali, oltre ad un’esperienza esclusiva nel rinnovato impianto che ospita le partite del Barça.
Davvero un affare… Il presidente Joan Laporta spera di mettere in cassa 2.136.375 euro con il prevedibile sold out dei tattoo per aficionados. Certo, non saranno sufficienti per rimettere in sesto il bilancio della società, ma restano una boccata d’ossigeno che potrebbe consentire di operare sul mercato, rispettando le regole del fair play finanziario.
Il Barcellona che ha dominato in Europa e nel mondo con Lionel Messi e Pep Guardiola è ormai un lontano ricordo. Oggi deve ancora superare la grave crisi finanziaria che l’ha colpito all’inizio degli anni Venti, mentre gli storici rivali del Real Madrid hanno mietuto successi. La squadra sta rialzando la testa: è terza nella Liga, dopo il brutto kappaò casalingo con l’Atletico del Cholo Simeone; seconda, con vista ottavi, nella classifica in Champions. Restano da sistemare i conti.
Un nuovo accordo da centinaia di milioni con lo sponsor tecnico e la vendita ventennale di posti supervip (da 250.000 euro) allo stadio sono le prime operazioni che orienteranno il futuro del club catalano, che resta al quarto posto nella classifica dei ricavi (800 milioni di euro) nell’ultima Football Money League, pubblicata dallo Sports Business Group di Deloitte, dietro al Madrid (che supererà il miliardo), il Manchester City e il Paris Saint-Germain. Per dare un’idea, la Juventus (prima italiana) occupa l’undicesima posizione con 432,4 milioni. Cifre da capogiro. Ma i tifosi blaugrana perdono la testa per i gol Robert Lewandoski e Dani Olmo, i dribbling di Lamine Yamal, le prodezze di Rafinha. Fuoriclasse che scadano il cuore della passione. Ora impressa anche sulla pelle.