KTM è nel pieno di una delle crisi finanziarie più delicate della sua storia. Lo scorso venerdì, KTM AG, KTM F&E GmbH e KTM Components GmbH hanno presentato un’istanza di insolvenza presso il tribunale di Ried im Innkreis, in Austria. La buona notizia? Pare che il racing continuerà ad esistere. La cattiva notizia? Per farlo, sarà necessario risolvere una lunga serie di problemi.
In tutto questo, mentre il paddock sussurra di tagli e dubbi sul futuro dell’impegno in MotoGP e si parla di un primo incontro tra Ducati e Albert Valera, che gestisce Pedro Acosta, c’è chi non solo crede nel progetto, ma mette mano al portafoglio per dimostrarlo. Esatto, Maverick Viñales ha fatto qualcosa di sorprendente anche per i suoi standard: “Ha comprato le azioni”. A raccontarlo è stato Heinz Kinigardner, ex pilota e consulente per KTM, in un’intervista ai colleghi austriaci di Speedweek: “Ci sono stati segnali davvero belli in questo momento difficile,” ha spiegato. “Dai nostri piloti, che sono coinvolti direttamente, arriva pieno supporto. Un esempio è proprio Maverick Viñales, che ha mostrato totale fiducia nei confronti dell’azienda. Ha comprato azioni KTM. Un’affermazione che spiega perché, nonostante le difficoltà economiche, Mattighofen non sembra intenzionata a fare un passo indietro nel suo impegno nelle corse.
Questo gesto non è solo simbolico. Viñales ha lanciato un messaggio forte: crede nel progetto KTM, tanto da investirci del proprio. Non è una sorpresa totale per chi conosce lo spagnolo. Maverick è noto per il suo carattere passionale e per il suo modo unico di vivere il paddock, tra guizzi di genio e momenti di imprevedibilità. Un esempio? Il pezzo più pregiato dell’asta per aiutare la popolazione colpita dalla tragedia Dana l’ha messo a disposizione proprio Vinales e non è roba da niente: si tratta, infatti, della Moto3 con cui vinse il mondiale nel 2013. Va detto anche che Maverick che con Aprilia aveva un contratto in scadenza dopo l’ultima gara e che oltre alla possibilità di provare la RC16 ha avuto anche quella di parlarne in libertà, si è detto da subito entusiasta della nuova moto, la quarta con cui si è trovato a correre in MotoGP dopo Suzuki, Yamaha e Aprilia, con cui è sempre riuscito a vincere almeno una gara.
Ad ogni modo, Kinigardner ha svelato che anche alcuni sponsor del marchio hanno mostrato solidarietà concreta: “Ci hanno chiamato per sapere se dovevano anticipare i contributi per il prossimo anno,” le sue parole. Ora il prossimo grande passo è atteso per fine febbraio, quando vedremo se KTM verrà salvata (manca una liquidità di 500 milioni di euro) o se il debito complessivo accumulato, di quasi tre miliardi, si dimostrerà un ostacolo insormontabile.