Inizia con il botto il weekend del Gran Premio della Cina, il primo in versione Sprint del 2025, e il giovedì ha regalato, tra conferenze stampa e interviste, un bel po’ di azione ancor prima di scendere in pista. Il primo round dell’anno in Australia è stato particolarmente frizzante e, tra la vittoria di Lando Norris e la delusione della Ferrari, il paddock non aspettava altro che chiedere direttamente ai piloti cosa aspettarsi dalla gara a Shanghai. Il protagonista è stato Lewis Hamilton, decimo a Melbourne e nervoso durante il gran premio, che è finito su tutte le prime pagine per il commento sui suoi team radio, da cui si è difeso puntando il dito contro Max Verstappen. Il sette volte campione del mondo durante il suo debutto con la rossa ha dovuto trovare il suo equilibrio, dovendo anche bisticciare lievemente con il suo ingegnere durante i team radio.

Non è mai facile riuscire ad entrare in sintonia con il proprio corrispondente al muretto e, come previsto se si è attenti nel mondo dei motori, Sir Lewis si è innervosito un po’ durante la gara, chiedendo a Riccardo Adami di lasciargli un po’ più di autonomia. Per questo comportamento, l’italiano è stato aspramente criticato dai media, soprattutto quelli britannici, diventando il capro espiatorio della performance in salita di Hamilton in Australia. A Shanghai però Sir Lewis lo ha subito voluto difendere: “Siamo stati educati. Gli ho chiesto se per favore poteva lasciarmi più autonomia, non l’ho mandato a fan*ulo”, ha esordito Hamilton, “Stiamo solo imparando a conoscerci. Ha lavorato con altri campioni e, per ora, non ci sono problemi tra di noi. Perché non ascoltate le conversazioni di altri coi propri ingegneri? Sono decisamente peggio”. “Le conversazioni che Max Verstappen ha avuto col suo ingegnere durante gli anni, l’abuso che quel poveretto si è dovuto gestire, non ne avete mai parlato. Io e il mio discutiamo leggermente e lo raccontate” ha continuato il sette volte iridato, puntando il dito contro i comportamenti prepotenti che ha sempre condannato dell’olandese.

Proprio Max Verstappen è stato l’altro protagonista del giovedì in Cina, anche senza volerlo in primis. A parlare di lui in un’intervista con il The Telegraph è stato Zak Brown, il CEO della McLaren, che non ha dubbi sul suo futuro: “Alla fine dell’anno se ne andrà dalla Red Bull, per firmare o con la Mercedes o con l’Aston Martin, dove ritroverebbe Adrian Newey”. Le teorie che vedono il quattro volte campione del mondo in partenza verso i due team non sono una novità e vanno avanti da parecchio tempo, ma per il britannico è una vera e propria certezza: “Scommetterei sulla Mercedes. Negli ultimi dieci anni hanno vinto sette o otto mondiali, l’anno scorso si sono portati a casa qualche vittoria. Sono stabili e a Toto piace tanto l’olandese. E poi, pensiamo tutti che sarà il loro il miglior motore nel 2026, quindi…”. Nemmeno il tempo di arrivare in Cina però, che subito Christian Horner, con cui il CEO della McLaren è in guerra fredda da mesi, e papà Verstappen hanno risposto a tono: “Dicono questo di lui ogni settimana, eppure è ancora qua. Max è contento con noi, ha un gruppo stupendo intorno a lui, la migliore macchina in griglia e la miglior forma della sua carriera” ha commentato il team principal della Red Bull. Jos Verstappen invece ha tagliato corto, commentando finemente un post su Instagram: “Sta solo cercando di creare caz*ate”.
Max Verstappen non si è aperto a confronti durante la conferenza stampa su questo argomento, ma ha preferito spiegare come intende lavorare questo weekend, per recuperare la leadership il prima possibile - dopo il secondo posto ottenuto a Melbourne dietro a Lando Norris. “La McLaren è molto veloce e rispetto tanto il lavoro che hanno fatto durante l’inverno. Basta pensare che sul bagnato non sono riuscito a lottare, eppure non mi ritengo uno scemo in quelle condizioni” ha raccontato l’olandese, come riportato da Autosport, soprattutto dopo che ha sentito le parole del suo collega britannico. Infatti, Lando Norris non è della sua stessa idea: “Per me questa macchina è più difficile da guidare rispetto alle altre nel passato, ma sto cercando di adattarmi”.

Il pilota della McLaren ha spiegato alla testata britannica di come la MCL39 non si adatti al suo stile di guida e del suo modo di affrontarla: “Ho capito che non si può avere una vettura cucita addosso: ho smesso di chiedere quanto faceva comodo e mi sono messo a disposizione per fare mie le cose che rendono la macchina più veloce. La monoposto di questa stagione è più complicata, ma anche più veloce: abbiamo fatto un bel po’ di passi in avanti rispetto all’anno scorso”. E anche così, Lando Norris conferma di essere cresciuto: finora, il pilota che davvero merita di stare in cima alla classifica piloti è proprio lui, inaspettatamente. La Cina però non è il tracciato più simpatico del calendario e già dalle qualifiche del venerdì - visto il format Sprint che vede solo una sessione di prove libere - tutto potrebbe cambiare.

