Ottavo al sabato, decimo alla domenica. Un risultato ben lontano da quello che Lewis Hamilton avrebbe sognato per il suo primo fine settimana in Ferrari, soprattutto dopo l’inverno di attesa ed entusiasmo vissuto a Maranello. Fino all’Australia tutto era stato curato nei minimi dettagli, dal suo primo giorno da pilota ufficiale della Scuderia fino all’evento di Milano: tutto perfetto, ma a Melbourne qualcosa non ha funzionato.

Un inizio di avventura difficile, tanto che in Inghilterra sono già volate le prime pesanti critiche. “L'avventura di Lewis Hamilton in Ferrari ha già il sapore di un tour d'addio” si legge sul quotidiano inglese Daily Mail, con sia le prestazioni di Sir Lewis alla prima con la Rossa che il rapporto instaurato con Riccardo Adami, l’ingegnere di pista chiamato a sostituire Peter Bonninghton in Ferrari, al centro dell’attenzione. “È determinato a godersi il viaggio, anche se dovesse essere problematico come in questo fine settimana. Ha concluso 10º su 14 sopravvissuti ad una gara piovosa, ha ammesso di aver avuto poca fiducia in sé stesso e ha interagito con il suo nuovo ingegnere di pista Riccardo Adami come se non si fossero mai incontrati”. Critiche durissime, nonostante sia stato lo stesso Hamilton a prendere le parti di Adami nel dopogara, chiarendo come i due si stiano conoscendo a poco a poco. Nel mirino del quotidiano inglese però c’è soprattutto l’atteggiamento di Sir Lewis, apparentemente felice nonostante un weekend deludente. “Dopo essersi qualificato 8º, una posizione più indietro rispetto al compagno di squadra Charles Leclerc, sorrideva da un orecchio all'altro come se avesse vinto alla lotteria. E in un certo senso ha scelto i numeri giusti: 60 milioni di sterline all'anno. Questo aiuta a calmare le acque, così come indossare il rosso sognato per una vita”.

Al di là di ogni critica, già in Cina Hamilton, così come la stessa Ferrari, sono chiamati a dover dare delle risposte, perché tolta l’emozione della prima volta, quello dell’Australia è stato un fine settimana da dimenticare nonostante le buone premesse del venerdì. Sir Lewis era stato veloce, soprattutto nel corso delle simulazioni di gara effettuate nella Fp2, dove il feeling con la SF-25, tolta qualche incertezza nelle sezioni ad alta velocità dell’Albert Park, sembrava quasi del tutto affinato. Velocità che però non si è vista né il sabato né la domenica, complice una monoposto che sembrava la brutta copia di quella scesa in pista nel corso della seconda prova libera. 57 giri di sofferenza, senza alcun acuto, con il sette volte campione del Mondo addirittura alle spalle, come in qualifica, della Racing Bulls di Tsunoda e della Williams di Albon. Nemmeno la pioggia è stata in grado di cambiare le carte in tavola, nonostante Hamilton sia sempre stato un mago in quelle condizioni. C’è ancora tanto da lavorare, e in tal senso Shangai rappresenta già un appuntamento cruciale, per lasciarsi alle spalle le difficoltà dell’Albert Park e iniziare, questa per davvero e nel migliore dei modi, la stagione.
