Carlos Alcaraz esce di scena a Indian Wells con una sconfitta pesante contro Jack Draper, in un match che ha evidenziato più di un campanello d’allarme per lo spagnolo. Non solo perché si trattava del torneo dove aveva trionfato lo scorso anno, ma perché ancora una volta è mancato nei momenti decisivi, mostrando fragilità inaspettate. Di questo e molto altro si è discusso nell’ultima puntata di TennisMania, speciale Indian Wells, trasmissione di Oa Sport, con l’analisi di Dario Puppo. Il giornalista ha sottolineato come il match sia stato un’altalena emotiva e tecnica, con Alcaraz che, dopo aver incassato un 6-1 iniziale, ha reagito con un netto 6-0, per poi crollare nel set decisivo. “Penso innanzitutto che sia un risultato che può accadere solo a Indian Wells. Il primo set si è chiuso sul 6-1 con tanti errori dello spagnolo; quindi, il secondo ha visto Alcaraz entrare finalmente in partita per un 6-0 che, tuttavia, ha avuto occasione anche per l’inglese. La reazione dello spagnolo me l’aspettavo, ma di sicuro nessuno poteva forse immaginarsi come si sarebbe poi andato a concludere il terzo set. Complimenti a Draper che secondo me ha giocato meglio anche dello Us Open”.

Uno dei momenti chiave del match è stato un errore arbitrale di Mohamed Lahyani, che ha assegnato erroneamente un punto a Draper per un doppio rimbalzo inesistente: "Un errore che non penso abbia deciso il match ma, sicuramente, ha indirizzato il terzo set. L’inglese non aveva ancora ripreso a giocare come a inizio partita. Quel punto, risolto poi a suo favore, gli ha dato modo di sentirsi più forte”. Se prima della partita si parlava di un Alcaraz favorito, il risultato finale racconta una storia diversa: lo spagnolo ha ceduto nei momenti decisivi, senza trovare la solidità mentale che, invece, ha mostrato Draper. Oltre al valore simbolico della sconfitta, c’è un aspetto che pesa ancora di più: la corsa al numero 1 Atp. Con Jannik Sinner fermo fino a maggio, Alcaraz aveva una grande opportunità per recuperare terreno, ma il passo falso a Indian Wells complica i piani: "Penso che per Alcaraz sia una sconfitta molto pesante perché è arrivata nel ‘suo’ torneo. Forse si sentiva troppo in confidenza ma non cambia che sia uno stop inatteso. Bisogna anche sottolineare come da Wimbledon 2024 non abbia più vinto tornei importanti come Slam o Masters 1000. Quest’anno ha vinto a Rotterdam ma non cambia che lo spagnolo debba fare risultati”.

“Senza contare la classifica, Alcaraz deve vincere. Non ricordo un ko simile nel suo caso. Se vuole salire in vetta al ranking dovrà fare percorso netto perché dovrà confermare i risultati pesanti del 2024. Di sicuro la sconfitta con Draper fa male”. Guardando avanti, il dibattito si è spostato anche su Federico Cinà, talento emergente del tennis italiano, e sul ritorno di Jannik Sinner, che avverrà agli Internazionali d’Italia. “Federico Cinà? Sta facendo un bel percorso e sta stupendo a livello di precocità. Ma mi sembrava un po’ troppo il fatto che gli potessero concedere una wild-card per il tabellone principale di Miami. Lo vedo azzardato. Lui sta sicuramente scalando le classifiche a 17 anni ed è attrezzato”. E poi c’è Roma, che si preannuncia uno degli eventi più attesi dell’anno: "Roma? Vivremo 10-12 giorni clamorosi al Foro Italico. Il ritorno di Jannik Sinner si farà sentire eccome, intanto pensiamo al sorteggio del Masters 1000 di Miami”. Con la stagione che entra nel vivo e la concorrenza che non aspetta, la domanda è inevitabile: Alcaraz saprà ritrovare la strada per tornare a dominare?