Quello che è successo in Gara 1 della Superbike ad Assen meriterebbe i titoloni in prima pagina dei principali quotidiani sportivi italiani, servizi dedicati dei telegiornali del servizio pubblico, statue nella piazza principale di Atri, Abruzzo. In Olanda è appena accaduto un qualcosa che resterà per sempre nella storia del motociclismo, dello sport in generale, un avvenimento che profuma di altri tempi. Nicholas Spinelli - 22 anni, da Atri - ha vinto la prima manche della SBK sulla Ducati del Team Barni, che lo ha chiamato al TT questo weekend in sostituzione di Danilo Petrucci, infortunatosi duramente mentre si allenava in motocross (delle condizioni di Danilo ne abbiamo parlato qui). Nicholas, che nel 2024 gareggia come pilota titolare in MotoE per il Team Tech-3 (con cui ha conquistato il successo nella gara inaugurale di Portimao), non era mai salito in sella ad una Superbike prima di questo fine settimana. Alla prima gara sulla Panigale V4 il rookie abruzzese è montato sul gradino più alto del podio, mentre ai suoi piedi Toprak Razgatlioglu e Alvaro Bautista stappavano il Prosecco in suo onore e Marco Barnabò - boss del team satellite Ducati - versava lacrime sulla pitlane già umida di Assen.
La scelta delle gomme operata da Spinelli è stata fondamentale per poter scrivere la storia. Nel sabato mattina di Assen qualifiche in condizioni full wet avevano relegato Spinelli ad una già dignitosissima undicesima posizione in griglia di partenza. Poi nel cielo dei Paesi Bassi il sole si è fatto largo tra le nuvole, asciungando l'asfalto del TT e portando piloti e team delle derivate di serie a optare per una coppia di pneumatici slick sulla griglia di partenza di Gara 1. A ridosso dello spegnimento dei semafori e delle ore 14, però, una perturbazione fantozziana si è nuovamente abbattuta su Assen, dove le condizioni si sono fatte miste (in assoluto le peggiori per i piloti) e l'asfalto maculato. La maggior parte della griglia, vedendo squarci di azzurro nel cielo, ha scelto di restare con gomme da asciutto, Axel Bassani e qualche altro pilota hanno cambiato l'anteriore in intermedio, ma è stato Nicholas Spinelli l'unico a partire con una coppia di intermedie. Dalla quarta fila Nicholas ha impiegato una manciata di curve per portarsi in prima posizione, quattro giri per creare un gap di oltre venti secondi tra sé e gli inseguitori. Nel box Barni pregavano, ma in pochissimi credevano che Nicholas sarebbe riuscito a completare l'impresa: per scaramanzia, perché l'errore era dietro l'angolo e perché, nel frattempo, su Assen il sole tornava a fare capolino e a consentire al gruppo con le gomme slick di rimontare. Il gruppo appunto, capitanato da Toprak Razagatlioglu e Alvaro Bautista (e orfano di Andrea Iannone, che dopo un avvio di gara gagliardo ha perso il posteriore in curva 4), a sette giri dal termine è arrivato a meno di sei secondi da Nicholas, che ormai perdeva più di cinque decimi a settore e sembrava destinato a fare il gambero. Ma proprio a sette giri dalla fine dei giochi è arrivata la fatidica manna dal cielo: non parliamo della pioggia, ma di una bandiera rossa. Causa? La Yamaha R1 di Andrea Locatelli, che rompe il motore e versa olio in pista. I commissari sono svelti, nessuno per fortuna cade, nessuno si fa male. Due terzi di gara sono completati e quindi, per regolamento, Nicholas Spinelli è il vincitore più incredibile della storia della SBK, forse del motorsport.
Quando lo richiamano al parco chiuso Nicholas non sa dove andare, non sa cosa pensare, non sa se sia desto o stia sognando: "Sono contentissimo, ieri per la prima volta provavo una SBK e dicevo 'wow, che moto incredibile'. Oggi ho fatto la mia prima gara, ho vinto, sono contentissimo per il team e per tutti". Signori, è tutto bellissimo.