Il Gran Premio della Cina ha visto Lewis Hamilton vincere per la prima volta con la Ferrari durante la sua gara Sprint, che ha emozionato i tifosi di tutto il mondo accendendo la speranza nella rossa che in Australia aveva raccolto solo delusioni. L'illusione di Maranello però è durata ben poco perché durante la sessione di qualifica a prendersi il miglior tempo è stata nuovamente la McLaren, questa volta con Oscar Piastri, che per la prima volta in carriera ha fatto segnare la pole position. L'australiano aveva già dimostrato di essere tanto competitivo quanto il suo compagno di squadra Lando Norris, terzo a Shanghai e visibilmente amareggiato, durante il primo round della stagione, quando un errore lo ha allontanato dal tentativo di vittoria e gli ha permesso di portare a casa solo una nona posizione.

Era particolarmente determinato il giovane pilota della McLaren, che nella sua carriera vanta i titoli back to back sia in Formula 2 che in Formula 3 - dove ha sempre dimostrato di essere abile a ripartire dopo le delusioni senza troppi intoppi (complice il suo carattere, freddo e distaccato come quello di Kimi Raikkonen) - e la vittoria del Gran Premio di Ungheria del 2024. La pole position nel mondiale però non l’aveva mai conquistata e il suo giro secco di Shanghai lo fa entrare anche nell’albo dei record della Formula 1 e del circuito stesso: è il miglior tempo di sempre sul tracciato nato nel 2003, quando Piastri aveva solo un anno. “Ho fatto un urletto a radio spenta così non ti spacco le orecchie” è la prima cosa che dice quando il suo ingegnere gli comunica la pole position: “Non mi sentivo perfetto, ho faticato fino al Q3. Poi la macchina ha preso vita e io con lei”” ha spiegato poi ai microfoni di F1 TV. “Questo circuito è molto divertente, l’asfalto nuovo poi dà tanta aderenza e ai piloti piace molto. Il problema arriva quando si perde l’aderenza perché si pasticcia un po’, e anche io l’ho fatto nonostante il giro record” ha continuato Piastri.

L’australiano fin da subito ha eguagliato il passo di Lando Norris, che la pressione l’ha sentita fin da subito, proprio come è successo in Australia. Nonostante il britannico abbia vinto la prima gara della stagione e sia attualmente primo nel mondiale piloti, Piastri sarà il suo primo rivale per la lotta al titolo. E i registi della Formula 1 lo sanno bene come tra i due ci sia (sana, almeno per ora) competitività, andando subito ad inquadrare il britannico, terzo sotto la bandiera a scacchi ma in difficoltà nell’ultima parte della sessione. “Sono sempre deluso quando non sono in pole” dice Norris appena sceso dalla sua MCL 39, di cui si è lamentato parecchio durante il weekend cinese, “ma sono contento per Oscar, è la sua prima pole in Formula 1. Oggi mi sono sentito un po’ meglio al volante della vettura, a mio agio nonostante le sbavature che continuo a fare, ma è un passo in avanti rispetto a ieri”. Il vincitore del Gran Premio d’Australia già giovedì aveva ammesso le difficoltà nell’adattarsi alla monoposto del team di Andrea Stella, veloce ma complicata da guidare rispetto alle sue abitudini. “L’ho detto un sacco di volte, la macchina fa le bizze quando viene portata al limite” ha infatti risposto alla domanda di Palmer durante le interviste post qualifica, innervosendosi.
Ma la Sprint non l’aveva vinta Lewis Hamilton? La Ferrari che fine ha fatto? La rossa, dopo aver conquistato il giro più veloce nella Sprint Shootout e la vittoria della stessa, è tornata a soffrire di più rispetto ai suoi avversari. Soprattutto con Charles Leclerc, ancora un passo indietro nel confronto con il suo nuovo compagno di squadra, ha dimostrato di avere non poche difficoltà sul circuito di Shanghai, accontentandosi della sesta posizione. La terza fila del Gran Premio della Cina sarà tutta rossa, completata proprio da Lewis Hamilton. Anche se dopo il risultato della Sprint ci si aspettavano musi lunghi per una prestazione più in salita, la squadra di Fred Vasseur ha comunque fiducia per la gara, con il podio che potrebbe essere a portata di mano. Davanti alle due Ferrari c’è Max Verstappen, che continua a tirare fuori il meglio dalla sua RB21 che non è il massimo, mentre i suoi “fratellini” della Racing Bulls Tsunoda e Hadjar incantano Shanghai con delle prestazioni che fanno quasi intuire una vettura migliore rispetto a quella della Red Bull. Tra le due vetture della McLaren invece si è qualificato George Russell, sorprendendo tutti con un giro praticamente perfetto. Poteva anche giocarsi la pole position quindi la Mercedes, che in Australia era salita sul gradino più basso del podio sempre con il britannico, confermandosi come potenziale seconda forza del mondiale.

Sorprende fino a un certo punto vedere lì proprio Russell, perché facendo un’attenta analisi il britannico non ne sbaglia una da tempo: sempre veloce, concentrato e disposto a fare il lavoro di squadra necessario. E Kimi Antonelli lo segue anche questa volta: dopo la quarta posizione ottenuta nel primo Gran Premio della stagione, a Shanghai l’italiano scatterà dall’ottava casella di partenza. “Questa è stata una delle qualifiche più dure degli ultimi tempi per me. Sembrava non funzionare nulla, ma poi la macchina si è finalmente accesa. Io sono riuscito a mettere insieme tutto alla fine, ma non mi aspettavo la prima fila” ha spiegato Russell, riassumendo un po’ la filosofia di questa sessione di qualifica. E in proiezione di quella che sarà la gara della domenica, che per gli italiani prenderà il via alle 8:00 del mattino, tutte le squadre sono alla pari, perché nessuno ha effettivamente potuto provare le condizioni di passo gara, essendoci stata solo una sessione di prove libere. Per quanto la gara Sprint abbia tra le sue funzioni anche quella di raccolta dati, i discorsi che vengono fuori da piloti, team principal e ingegneri nei weekend in cui è presente il nuovo format della Formula 1 sono sempre incerti e della gara non si riesce mai a fare una vera e propria analisi.

