Martedì 10 ottobre 2023 la Juventus ha deciso di festeggiare il centenario degli Agnelli con la serata Together – A Black And White Show, in programma al Pala Alpitour di Torino dalle 20.30. Una serata alla quale parteciperanno Alessandro Del Piero, Zinedine Zidane, Michel Platini, Mario Mandžukić, Antonio Conte, Edgard Davids, Paolo Montero e tantissimi altri. Queste ed altre leggende bianconere si sfideranno in partite di calcio a 7 e non mancheranno molti di intrattenimento e musica, con il dj set di Gabry Ponte in chiusura. I ticket sono in vendita a questo link. Mancheranno – salvo sorprese dell’ultima ora - Andrea Agnelli e Pavel Nedved per motivi diciamo di opportunità, anche se in molti sarebbero ben felici di rivederli e mancherà Linus, il Direttore Artistico di Radio Deejay, juventino come suo fratello Albertino ma che non è esattamente in cima agli indici di gradimento dei tifosi bianconeri. Le sue dichiarazioni in merito alle plusvalenze non sono state ritenute sufficientemente a difesa della Juventus: l’hastag #LinusOut è diventato virale sui social, quasi quanto quelli delle disdette degli abbinamenti di Sky e Dazn. Morale della favola? Linus non sarà presente martedì 10 per “impegni lavorativi”. Meglio non rischiare fischi per non dir di peggio, come capitò l’8 settembre 2011 all’allora Sindaco di Torino Piero Fassino quando parlò all’inaugurazione della Juventus Stadium o allo stesso Andrea Agnelli il 17 maggio 2022 al termine dell’ultima partita in bianconero di Giorgio Chiellini e Paulo Dybala
La morale, se ce n’è una? Gli juventini non necessitano del sostegno di nessuno: da sempre è un motivo di vanto essere la squadra più odiata, è sempre piacevole vedere gli altri tifosi sempre costretti a dover gioire più di una sconfitta della Juventus che non per le rare ed episodiche vittorie del loro team. Per questo motivo non si può pretendere ci sia un apprezzamento per chi non sostenga – non soltanto quando le cose vanno bene – i bianconeri, senza pretendere che personaggi pubblici si trasformino in macchiette quando fanno i tifosi, come un Paolo Bonolis qualunque. Ad ogni modo quello che ha dichiarato Linus è niente e forse nemmeno meritevole dell’hastag#LinusOut, rispetto alle sistematiche esternazioni della signora Evelina Cristillin, membro FIFA e UEFA, molto vicina alla famiglia Agnelli e che non hai mai occasione di esprimere pareri contro la Juventus: Lapo Elkann la bollò come “una che non conta niente”. Ancora meglio fece Walter Veltroni, bianconero da sempre, che nel 2001 non esitò ad indossare una sciarpa della Roma alla festa scudetto al Circo Massimo: altro che dichiarare di non essere mai stato comunista. La coerenza questa sconosciuta.
I tifosi comuni tifino la propria squadra “nella buone e nella cattiva sorte”, ai vip o pseudotali si chiede soltanto di non palesarsi sul carro dei vincitori e magari di starsene zitti una volta in più invece che una volta in meno. Tralasciando la categoria di chi professa la propria fede quando è il momento di avere biglietti omaggio e mettersi in bella posa per qualche selfie allo Stadium.