Più di 1500 reperti, contenuti in una chiavetta USB dal valore di 12 milioni di euro di riscatto. Quello che racconta il Daily Mail sull’ennesimo ricatto nei confronti della famiglia Schumacher fa rabbrividire. Rimane ben saldo nel cuore di ogni appassionato Michael, che ancora oggi viene raccontato come uno dei migliori della Formula 1 insieme ad Ayrton Senna. Nel 2013 il sette volte campione del mondo ebbe un gravissimo incidente sugli sci, che lo ha lasciato in delle condizioni tragiche di cui però non si è mai saputo niente in maniera dettagliata, lasciando il destino del beniamino della Ferrari nell’ombra per più di dieci anni. La sua famiglia infatti ha fin da subito scelto di proteggerlo con un regime davvero proibitivo, che dà l'opportunità di visitare Michael a solo pochi prescelti per evitare che su di lui escano notizie o dichiarazioni che possano rivelare al mondo intero il suo destino.
In tutti questi anni per Corinna e i suoi figli non c’è mai stata pace: i ricatti arrivati sono innumerevoli ormai, con centinaia di persone che minacciano ancora la famiglia e il team che lavora con il Kaiser di rilasciare foto, video, dichiarazioni e documenti privati a meno che non venga offerta un’ingente somma di denaro. È nuovamente uscito fuori il nome di Markus Fritsche, uno degli ex bodyguard di Michael, che ha lavorato con lui sia poco prima che dopo l’incidente. Ha fatto parte del minuzioso equipe che controlla l’ex pilota Ferrari per ben otto anni, rimanendo nel circolo privato della famiglia che ha messo nelle sue mani tutta la propria fiducia. Dopo qualche anno però, sono state prese delle decisioni diverse per la protezione del tedesco, anche probabilmente per via delle minacce ricevute, e Fritsche ha deciso di ribellarsi chiedendo ben 12 milioni di euro alla famiglia Schumacher.
O quelli o la pubblicazione sul dark web di più di 1500 foto e 200 video di Michael, insieme a reperti medici e documenti sulla sua salute e non solo, raccolti religiosamente in una chiavetta USB che probabilmente vale di più di ogni somma di denaro per chi finora ha protetto la privacy dell’ex pilota. Quello che riporta il Daily Mail ha dell’incredibile, perché pare che Fritsche, insieme a una sorta di banda che si è creato intorno, abbia fatto sapere alla famiglia del materiale in suo possesso, inviando addirittura qualche foto di tempo in tempo direttamente alla residenza dove Michael viene curato ogni giorno. Un mese per fargli avere i 12 milioni in cambio della restituzione della chiavetta USB, un ricatto che fa rabbrividire ma che è stato intercettato anche dalla polizia tedesca che, seguendo Fritsche e i suoi collaboratori, è riuscita ad arrestarli a inizio giugno - secondo quanto riportato dalla testata britannica. Adesso gli uomini sarebbero in attesa di processo, previsto per l’inizio del 2025. Per quanto potrà essere fatta giustizia però, per la famiglia Schumacher non c’è pace e questa terribile maledizione sembra non finire mai.