Un caso che ha sconvolto tutti gli appassionati della Formula 1, e soprattutto quelli della Ferrari. Corinna Betsch, moglie di Michael Schumacher, è stata vittima di un “ricatto milionario”, come lo hanno definito i giornali, da parte di due uomini che hanno minacciato di pubblicare dei documenti segreti relativi allo stato di salute del sette volte campione del mondo sul web. La richiesta per non diffondere questi dati sensibili? Un’ingente cifra a sei zeri. Per fortuna, però, che la polizia tedesca è riuscita a sventare questa illegale (e infame) fuga di notizie, che avrebbe messo fine alla assoluta privacy di cui gode lo sfortunato pilota, vittima di un tragico incidente con gli sci a Méribel, sulle Alpi francesi nel 2013. Da quel momento Corinna ha dunque messo in pedi un infallibile sistema capace non solo di accudire il malato, ma anche di allontanarlo a qualsivoglia occhio estraneo e indiscreto. Insomma, sono più di dieci anni che nessuno, a parte i familiari e qualche amico tra i più stretti, non conosce quale sia l’effettivo stato di salute di Schumi; tanto che l’argomento sembra essere diventato una sorta di tabù, che pare attrarre soprattutto malintenzionati. Negli ultimi anni, infatti, in molti hanno tentato di rompere questo segreto, senza mai riuscirci. Ma l’ultimo caso è diverso rispetto ai precedenti; questa volta non si parla di cartelle cliniche o di finte interviste create con l’intelligenza artificiale, ma addirittura di foto rubate…
Di questo “ricatto milionario” sono stati pochi i dettagli rivelati, fino a questo momento. Infatti, l’agenzia di stampa Reuters, dopo aver sentito i procuratori della città tedesca di Wuppertal, riporta come i dati rubati dai due uomini “includono file di foto relative alla vita privata della famiglia Schumacher”, che “gli indagati avevano minacciato di pubblicarli sul dark web se non avessero ricevuto milioni di euro”, e soprattutto che “i documenti mostrerebbero Schumacher dopo l’incidente”. Inoltre, rivela ora il quotidiano tedesco Suedkurier, le due persone arrestate “sono un padre di cinquantatré anni e suo figlio trentenne; il padre è un buttafuori in una discoteca a Costanza (città della Germania, ndr)”. Comunque sia, sottolinea ancora Reuters, le indagini sul caso in questione sarebbero ancora in corso, sperando che si tratti dell’ultimo attacco all’icona della F1 e alla sua famiglia.