La domenica di Nicolò Bulega a Misano è cominciata male e è proseguita peggio. Prima la caduta nel warm up e poi, in SuperPole Race, la falciata da parte di Axel Bassani che gli è costata la bellezza di dodici punti nella corsa mondiale. Perché, manco a dirlo, a vincere è stato Toprak Razgatlioglu che mai avrebbe pensato di poter capitalizzare così tanto dal round di Misano. C’è ancora Gara 2 e è lì che ci si giocherà la leadership della classifica generale, dopo una domenica mattina in cui è successo veramente di tutto. E in cui non s’è vista neanche una Ducati sul podio.

Il pilota della Bimota, scattato veramente fortissimo, ha perso l’anteriore affrontando la prima curva, con Nicolò Bulega che comunque gli era davanti. Probabilmente un eccesso di fiducia da parte di Axel Bassani che ha portato al più classico degli incidenti di gara, con i due che dovrebbero aver chiarito il tutto già sulla via di fuga (in attesa di dichiarazioni ufficiali) quando il pilota Bimota ha palesemente mimato il gesto dello sterzo che si è chiuso scaraventandolo a terra.
A trovarsi in posizione favorevole dopo il pasticcio di Bassani, invece, sono stati – oltre Toprak - il compagno di squadra dell’italiano, Alex Lowes e Andrea Locatelli, con le posizioni che sono poi rimaste invariate fino alla bandiera a scacchi. Sul podio, quindi, una BMW, una Bimota (che mancava dal podio da 25 anni, l’ultimo era stato il mitico Anthony Gobert) e una Yamaha, mentre a tenere in qualche modo alta la bandiera di Borgo Panigale è stato ancora una volta quel Danilo Petrucci (che Ducati continua a non considerare) che nei dieci giri non è riuscito a colmare il gap da Locatelli. Una domenica salvata, quindi, ma non certo una domenica perfetta per il pilota di Terni che ci proverà ancora in gara2 per consolidare la sua terza posizione in classifica generale, ma anche per provare ad aggiungere un altro “perché sì” al dubbio di Ducati se puntare o no su di lui l’anno prossimo per il dopo Bautista.
Domenica mattina amara anche per Alvaro Bautista, che si è difeso come ha potuto strappando una quinta piazza, ma non è mai sembrato realmente della partita, mentre ancora peggio è andata a Andrea Iannone, costretto a due long lap penalty per partenza anticipata (non è la prima volta per lui), e a Yari Montella, caduto mentre lottava per la top 10. Chi s’è rivisto in forma rispetto alle ultime uscite è, invece, Jonathan Rea, probabilmente anche galvanizzato dalle opportunità che si sono aperte sul mercato adesso che BMW e Honda sono alla ricerca di un top rider per il prossimo futuro.